quattro stagioni

orologio da mensola,

Base ellittica con profili curvilinei. Sul piano della base tre statuette simboleggianti la Primavera, l'Estate e l'Inverno, dietro le quali si eleva rialzata su zoccolo, la cassa dell'orologio con quadrante incorniciato da fiori e sormontato da una statuetta simboleggiante l'Autunno. Riquadro rettangolare a traforatura, sulle facce laterali della cassa. Fiori policromi sui bordi circolari del lato frontale della cassa. Ramoscelli fioriti policromi su fondo bianco dipinti sulle quattro facce del piede e sul lato posteriore della cassa. La Primavera: gonna bianca mazzetti fioriti rossi e gialli, sopravveste viola a fiori bianchi, scarpe viola e cappellino verde; l'Estate: gonna bianca con fiori policromi in bande verticali, sopravveste bianca con mazzetti fioriti azzurri e rossi, scarpe gialle;l'Inverno: camicia bianca, marsina rosa a fiori, pantaloni al ginocchio rigati, cappello nero; l'Autunno con camicia bianca, marsina rosa a fiori, pantaloni al ginocchio verdi a fiori, cappello nero

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA METALLO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Svizzera
  • ATTRIBUZIONI Manifattura Di Meissen (notizie 1710-2007): ceramista
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • INDIRIZZO via Principe Tommaso, 22, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare proviene dalla villa dei duchi di Genova a Stresa e viene trasferito, dopo la vendita della villa, nel castello di Agliè, dove è registrato per la prima volta nel 1927 quando risulta collocato, assieme all'orologio con la figura di cinese sull'elefante (anch'esso proveniente da Stresa e influenzato, come il nostro esemplare, dal gusto neo settecentesco, cfr. inv. 1964, n. 2884; A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 125, p. 316), nella camera da letto degli appartamenti ducali. La cassa costituisce un buon esempio della ripresa dei modelli settecenteschi che caratterizza la produzione di Meissen, e quella di molte altre manifatture europee di porcellana, a partire dal secondo quarto dell'Ottocento (cfr. H. Syz, Catalogue of Hans Syz Collection, I, Meissen Porcelain and Hausmalerei, Washington 1979, vol. I, p. 209; Tardy, La Pendule Française dans e Monde, Parigi 1949, 5° ed. 1981-1982, I, p. 350). La marca riconduce, comunque, il pezzo alla produzione di Meissen dell'ottavo decennio del secolo (cfr. L. Danckert, Manuel de la porcelaine européenne, Friburgo 1980, n. 12, p. 270). Il confronto più prossimo è rintracciato da Anna Paolino in un orologio comparso all'asta Sotheby's Scotland, 28-29 agosto 1975, n. 136), confrontabile tanto per i numeri sulla pasta quanto per il soggetto e in decoro (cfr. A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 124, p. 314).Il movimento, abbastanza anomalo, è quello di un orologio da tasca ed è attribuito da Giuseppe Brusa ad un costruttore svizzero del 1870 circa (cfr. G. Brusa, in Ibid.).Affiancato nella villa di Stresa a quattro vasi e ben quattordici vasetti in porcellana, negli inventari di Agliè persiste l'abbinamento con due soli vasi a bottiglia, ancora oggi associati all'orologio (inv. 1964, nn. 1155-1156; cfr. 0100216292) . L'esemplare è inoltre munito di base in porcellana
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216157
  • NUMERO D'INVENTARIO 1157
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul verso della base, sopra coperta - 572 44/2 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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