veduta di marina con porto

orologio da mensola,

Cassa tronco-piramidale poggiante su ampia base ellittica a quattro piedini. La cassa è sormontata da un plastico raffigurante un porto delimitato lateralmente da due torri e posteriormente da un ponte a più arcate e un faro; in primo piano sulla riva una figura di marinaio, un'ancora ed una barca . Meccanismo automatico simulante il movimento delle onde. Ghirlanda di foglie con due fiori sormontata da piccola corona reale con iniziali P.T. intrecciate, attorno al quadrante. Due tritoni sugli angoli frontali della cassa. Motivo decorativo a conchiglia tra elementi vegetali sul lato frontale della cassa e tutt'intorno la base

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    lega metallica
    legno/ intaglio/ doratura
    METALLO
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • INDIRIZZO via Principe Tommaso, 22, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'orologio con meccanismo automatico simulante le onde, documentato dal 1927 ad Agliè, denuncia la passione dei duchi di Genova per gli "horologes automatiques": oltre a questo esemplare, fin dal 1855 è, infatti, attestata la presenza in castello, di un altro orologio automatico, quello con meccanismo inserito nel corpo della statuetta raffigurante Touissaint Loverture (cfr. inv. 1964, n. 2101, purtroppo oggi privo del meccanismo). L'esemplare rientra, inoltre, nella moda delle "pendules à navires", diffusa a partire dal 1830 circa (cfr. Tardy, La Pendule Française dans e Monde, Parigi 1949, 5° ed., 1981-1982, vol. III, pp.32-33) e in voga anche nella seconda metà del secolo. Una pendola molto simile, sia per il soggetto sia per la presenza del meccanismo automatico che fa muovere le onde è conservata a Palazzo Reale (cfr. inv. 1966, n. 6836; 0100216016).La datazione agli anni quaranta, proposta da Anna Paolino, deriva da confronti con pendole simili, in particolare con un orologio di meccanica francese conservato in una in collezione privata italiana pubblicato da E. V. Basserman e Jordan, Montres, horologes et pendules, Parigi 1964, fig. 360 ( cfr. A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 55, p. 202).Il costruttore, senza dubbio francese, dovrebbe avere lavorato del movimento e dell'automa nel 1840 circa (cfr. G. Brusa, in Ibid., p. 204)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216150
  • NUMERO D'INVENTARIO 47
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI P. I. 1959 - numeri arabi - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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