cattedrale di Reims

orologio da mensola, ca 1840 - ca 1840

Cassa riproducente il modellino della cattedrale di Reims; il quadrante occupa il rosone centrale. Basso basamento a parallelepipedo. Lastrine metalliche dipinte di rosso e di verde fanno da sfondo ai rosoni soprastanti ai portali; lastrine metalliche dipinte di verde fanno da sfondo alle finestre del primo ordine. Ore indicate con numeri romani a caratteri gotici in nero su placchette quadrate di smalto bianco; lancette con volute in acciaio brunito; due fori di carica. Zoccolo ligneo con modanature decorate a bifore e altri ornati gotici; animali fantastici sugli spigoli, fascia inferiore con stelo sinuoso e motivi a trifoglio; 4 piedini torniti; facciata superiore foderata di velluto rosso. Campana a parallelepipedo con angoli smussati.Montaggio: cassa in varie parti unite mediante viti dall'interno, sovrapposta allo zoccolo.Movimento platine quadrate, 111 x 111. Scappamento ad ancora larga del tipo ancre en toit. pendolo (mancante) con sospensione a filo e regolazione sotto il quadrante. Forchetta con punte a invito. Bariletti dentati. Partitora. Cariollon nella base che suona a richiesta mediante levetta e che è indipendente dall'orologio

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA CRISTALLO
    legno/ doratura a pastiglia
    acciaio/ brunitura
    smalto/ applicazione
    bronzo/ doratura/ cesellatura/ fusione/ pittura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • ATTRIBUZIONI Musy Père & Fils (1706/ 1870 Ca): fornitore
  • LOCALIZZAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Morosini 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'orologio è stato commisionato per arredare il Reposoir della regina alle Verne, dove è effettivamente registrato a partire dall'inventario del 1850. L'attuale collocazione in sala di ricevimento risale solo agli anni 70 del Novecento. In tutti gli inventari risulta accostata all'esemplare la coppia di candelieri che ancora oggi affianca l'orologio (cfr. n. 0100216281). Sandra Barberi data l'orologio al 1840 circa, epoca in cui iniziano i lavori di decorazione e di ammobilimento del Reposoir della regina, ancora sommariamente arredato con pezzi di recupero nel 1838 (cfr. S. barberi, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda n. 74, p. 233). Il modello della cattedrale medioevale, rientra appieno nel revival neogotico promosso da Carlo Alberto e trova riscontri in coevi esemplari francesi (cfr. Tardy, La Pendule Française dans e Monde, Parigi 1949, 5° ed. 1981-1982, III, p. 18; Sotheby's, Fine french furniture, clocks and tapestries, dicembre, Londra 1983, p. 139, n. 1532; A.-R. Aschenton, The price guide to collectable clocks 1840-1940, Suffolk 1985, p . 291) e soprattutto nei modelli della ditta parigina di bronzi Bavozet Frères, specializzata nelle riproduzioni delle cattedrali di Parigi, Reims e Rouen ( H. Ottomeyer, J.-D. Augarde e P. Proschel, Vergoldete Bronzen: Die Bronzearbeiten Des Spatbarock Und Klassizismus, Monaco 1986, vol. I, p. 416, n. 6.1.3).L'adesione di Carlo Alberto alla moda degli orologi "alla cathédrale" è attestata anche da un documento del 1844 in cui si rimborsano i fratelli Nigra per l'acquisto effettuato a Parigi nel 1843 di un "pendulo in stile gotico e due candelieri di accompagnamento" per "il servizio dei reali appartamenti" (cfr. ASTO, Sezioni Riunite, Casa di S.M., Registri Mandati, Spese diverse, 1843, vol. 84, p. 111r). La notizia della vendita da parte di Musy, non documentata da firme o marche visibili sull'orologio, è riportata da Casale ( Id., Guida al R. Castello e Parco di Racconigi, Savigliano 1873, p. 103).L'esemplare è corredato da campana protettiva in cristallo e zoccolo ligneo originali.La meccanica, non firmata, è giudica da Giuseppe Brusa coeva all'orologio (cfr. G. Brusa, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda n. 74, p. 233)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100215995
  • NUMERO D'INVENTARIO 8727
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
    2020
  • ISCRIZIONI sul verso del basamento - P.P.R. 7444 - numeri arabi - dattiloscrittura -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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