San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate

scomparto di trittico,
Van Cleve Joos (attribuito)
1485 ca./ 1540-1541

Le due tavole raffigurano rispettivamente San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate. Entrambi sono rappresentati a figura intera sullo sfondo di un paesaggio. Il Battista è leggermente rivolto verso la sua sinistra, Sant'Antonio verso la sua destra. Il Battista ha il braccio destro piegato davanti al petto; con la mano sinistra regge il libro su cui è accovacciato l'agnello. E' vestito con una tunica marroncina che gli arriva poco sopra le ginocchia ed è avvolto da un ricco mantello color rosso vivo. Sant'Antonio con la mano destra si appoggia al bastone, con la sinistra tiene il campanello. Ha una lunga barba bianca ed è vestito con il saio e con una mantellina nera con cappuccio

  • OGGETTO scomparto di trittico
  • MATERIA E TECNICA legno/ incisione/ doratura
    tavola/ pittura a olio
    tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Van Cleve Joos (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Abitazione Firpo Massimo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera deriva dal montaggio di due sportelli laterali (cm 64 x 21,5 ciascuno) di un piccolo trittico smembrato, che doveva comprendere al centro una più vasta scena principale. Si trattava dunque di un altarolo le cui contenute dimensioni non sono indizi sufficienti per condurlo in un ambito di devozione privata. Infatti scomparti solo poco più grandi caratterizzano le opere realizzate da Joos van Cleve per le chiese anversane e genovesi, ed è inoltre molto probabile, come suggeriscono l'assenza della cornice originaria e il taglio in prossimità del piede destro del Battista, che le due tavole abbiano subito alcune decurtazioni. Un immediato riferimento, stilistico, compositivo e cronologico, si può agevolmente instaurare con gli scomparti laterali, rappresentanti i "Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria" e i "Santi Antonio Abate e Nicola da Tolentino", della "Crocifissione" oggi conservata al Metropolitan Museum di New York ma proveniente con ogni probabilità da un edificio di culto genovese, dato che nel 1889 risulta documentata presso la collezione De Vecchio di Genova (ove confluirono molte opere provenienti dalle soppressioni di chiese e conventi). La resa del cristallino paesaggio di fondo, il tipico fare minuto che descrive i due santi in questione, dalle vesti condotte con fitte falcature, l'abbinamento di tonalità fredde contrapposte ad altre particolarmente accese, si ritrova in effetti nell'opera newyorkese, dalla critica datata in prossimità dell'avvio degli anni Venti del Cinquecento. Il Battista, inoltre, di cui esiste una versione di formato leggermente più grande e con minime varianti in collezione privata ad Amsterdam (M.J.Friedlander, Joos Van Cleve, Jan Provost, Joachim Patenier, in Early Netherlandish Painting, Bruxelles 1972, IX, 1, n. 24), rivela la comunanza di 'cartone' con quello presente nel trittico del Metropolitan.Sono molto rare le opere sopravvissute di Joos van Cleve, che aveva imbastito fra il secondo e il terzo decennio del Cinquecento, una feconda attività indirizzata a fornire ritratti e pale d'altare ai nobili genovesi impegnati ad Anversa in attività finanziarie e commerciali. A Genova infatti erano certamente destinate l' "Adorazione dei Magi tra i santi Stefano e Maria Maddalena" (Genova, chiesa di San Donato), l' "Adorazione dei magi con i santi Domenico e Luca" (ora a Dresda, Gemaldegalerie, già Genova, chiesa di San Luca di Albaro) e il "Compianto di Cristo" sormontato dalle "Stigmate di san Francesco" (ora a Parigi, Louvre, già Genova, chiesa di Santa Maria della Pace). Infine la presenza del Battista, santo patrono della città ligure, accanto a sant'Antonio Abate, che godeva di un notevole culto nel genovesato, sembra fornire un ulteriore indizio circa l'originario ambito di provenienza (G. Zanelli, Pittura fiamminga a Genova all'inizio del XVI secolo: il "caso" Joos Van Cleve, in F. Simonetti e G. Zanelli (a cura di), Joos Van Cleve e Genova. Intorno al ritratto di Stefano Raggio, catalogo della mostra di Genova, Firenze 2003, p. 81, nota 47)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211717
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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