cassettone, opera isolata di Prinotto Luigi (sec. XVIII)

cassettone, 1762 - 1762

Cassettone impiallacciato e intarsiato con doppia fila di cassetti, munito di maniglie bronzee. I sostegni sono lisci e lievemente svasati verso l'alto, mentre la fronte e il ripiano superiore sono sagomati. Filettature in legno sottolineano gli spigoli e i cassetti

  • OGGETTO cassettone
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
  • MISURE Profondità: 57
    Altezza: 90.5
    Larghezza: 118.5
  • ATTRIBUZIONI Prinotto Luigi (notizie 1712-1776)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico d'Arte Antica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Madama
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le ricerche recentemente condotte da Silvana Pettenati permettono di riconoscere il cassettone in esame con uno dei "due Burreau di Legno rosato con ossattura e Tirratori di noce e guarniture di bronzo provisti nel R. Pallazzo della vigna della M S. L. 531.7.6", liquidati nel 1762 all'ebanista Luigi Prinotto. In coppia con il cassettone 812/L e originariamente collocati in Palazzo Chiablese, la "coppia di cassettoni di forma sobria unicamente con una leggera curvatura della fronte al centro, fianchi rettilinei, gambe diritte, si distingue per l'abile impiallacciatura in legno di rosa a spina, che realizza effetti di luce, suddivide i cassetti con inquadrature spezzate agli angoli in un motivo simile alla greca, disegnato da filetti di legno contrastante. L'architettura è data da partiture orizzontali e da montanti con impiallacciatura disposta verticalmente in legno violetto e in legno di rosa" (S. Pettenati, Il "buon gusto" di Benedetto Maurizio e l'arredo del Chiablese, in L. Caterina, C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Il riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento, Torino 2005, p. 246 e fig. 1 p. 247). Solo l'811/L conserva in buona parte le maniglie in bronzo dorato con mostra circolare, sovrastate da un vaso, da cui si dipartano festoni sorretti da putti, mentre nell'altro è rimasto solo il medaglione centrale. La stessa studiosa lo ha identificato con il comò a tre cassetti, impiallacciato, riparato da Giovan Battista Galletti nei mesi di febbraio-marzo 1812 (Ibidem, p. 250).Al momento del trasferimento al Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama, il pezzo si trovava in condizioni mediocri, avendo varie parti staccate, ampi rigonfiamenti sul coperchio e sulle gambe e risultando mancanti alcuni intarsi. Nel 1987 è stato oggetto di restauro ad opera di Renato Bulgarelli (consolidamento, pulitura e risarcimento delle parti mancanti; cfr. Torino, Museo Civico d'Arte Antica, Archivio, CAA 1908, 1987 Restauri, prot. n. 1248; SBAS TO, Archivio Corrente, Cartella Torino-Villa della Regina, fasc. 4, prot. n. 1862). Pur subendo gli influssi del Neoclassicismo francese, il pezzo in esame non fa delle decorazioni in bronzo uno dei suoi elementi più significativi, usandole semplicemente per sottolineare alcuni particolari. Lo stesso uso hanno cornicette e bordini intarsiati, che distinguono attraverso un disegno sobrio le singole componenti del mobile (M. Agnellini, a cura di, 1990, p. 68; G. Wannenes, 1990, pp. 131, 158)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211671
  • NUMERO D'INVENTARIO 811/L
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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