VEDUTA DEL GIARDINO DI VILLA BORGHESE A ROMA

DIPINTO,

Il dipinto, entro cornice lignea intagliata e dorata con motivi decorativi a pastiglia su profilo e battuta, rappresenta una veduta del giardino di Villa Borghese con fontane ed architetture

  • OGGETTO DIPINTO
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Camino Giuseppe (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dal castello ducale di Agliè, dove risulta allestito nella Galleria Giapponese al secondo piano nel 1927, nella "Sala di Conversazione" al piano nobile nel 1876 e e nella "Sala di trattenimento" dell' Appartamento Reale nel 1855. La catena inventariale permette di identificare l'autore e il soggetto del dipinto, che condivide le medesime collocazioni storiche nel castello di Agliè con altre due tele tele oggi in Palazzo Chiablese, raffigurantI il giardino di Villa Borghese e la piazza del Popolo a Roma. Nella descrizione del Castello di Agliè di Bertolotti è descritto il nucleo di pitture con soggetti romani: "mi trovai nell'Appartamento Reale ...Nella Sala ... di trattenimento ...Veduta della Villa Borghese a Roma del prof. Camino ... ed altri quadri di Pezzini" (Cfr. A. Bertolotti, "Passeggiate nel Canavese", Ivrea, tomo III 1869, pp. 46-47).||L'attribuzione storica è dunque a Giuseppe Camino (Torino 28 ottobre 1818 - Caluso (TO) 26 febbraio 1890), celebre pittore paesaggista piemontese. Allievo della scuola di disegno dell'Accademia Albertina di Torino, definì il suo linguaggio pittorico in materia di paesaggio con un soggiorno nelle campagne romane e napoletane nel 1845-46, aggiornandosi poi con esempi nordici conosciuti durante alcuni viaggi a Parigi, Ginevra e Londra. Notevole è la sua attività espositiva: alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino presentò 160 dipinti dal 1842 al 1892, a quelle di Genova 62 opere dal 1851 al 1886, Firenze 40 tele dal 1855 al 1886, Napoli 7 dipinti dal 1864 al 1874 e al Circolo degli artisti di Torino, di cui fu uno dei fondatori, dal 1863 al 1875 (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. III p. 1414 e v. II cat. n. 795, 812-815; voce biografica di A. Casassa in "La pittura in Italia. L'Ottocento", Milano 1990, vol. II p. 727; Eraldo Bellini, "Pittori piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento", Torino 1998, pp. 81-83; Giuseppe Luigi Marini, "Il valore dei dipinti dell'Ottocento e del primo Novecento", XIX edizione 2001-2002, Torino 2001, p. 164; Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, pp. 318 di Canestrini E.). Negli elenchi di opere presentate alle mostre delle Società Promotrici di Belle Arti non risulta un soggetto che possa riferirsi al dipinto in esame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211247
  • NUMERO D'INVENTARIO 171
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
  • ISCRIZIONI retro, cornice, in basso, a sinistra - SOPR. MONUM./ INV. ART. 171 su placchetta metallica prestampata in nero con caratteri grigi - numerali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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