RITRATTO DI CESARE BORGIA

DIPINTO, 1840 - 1860

Il dipinto è inserito in una cornice in legno intagliato, dipinto di ocra e dorato con decori vegetali in pastiglia sullo sguscio centrale. Rappresenta Cesare Borgia, con indosso una giacca dalla manica destra di tessuto nero, la sinistra a righe bianche e nere ed un cappello nero piumato

  • OGGETTO DIPINTO
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vinay, Andrea (1824/ 1893)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dal Palazzo Reale di Milano, come attestano le iscrizioni inventariali presenti sul retro riconducibili agli inventari del 1872 e del 1909 (cfr. E. Colle, a cura di, "Gli inventari delle Corti. Le guardarobe reali in Italia dal 16° al 20° secolo", Firenze 2004, p. 245). La tela è una copia del ritratto di Cesare Borgia tradizionalmente attribuito a Raffaello Sanzio in origine conservato nella Galleria Borghese di Roma e poi acquisito dalla collezione Rotschild di Parigi. L'originale è riprodotto nel testo di Giuseppe Portigliotti intitolato "I Borgia. Alessandro VI Cesare Lucrezia", Milano 1921 a p. 140. Nella didascalia si legge che il dipinto "che subì numerosi ritocchi, fu creduto di Raffaello: spetta forse, almeno in origine, a Sebastiano del Piombo. Al personaggio che vi è ritrattato una tradizione secolare assegna la fisionomia di Cesare Borgia. Certo è che delle numerose pretese effigi del Valentino nessuna gli si avvicina, più di questa, antropologicamente e psicologicamente". Le vicende storiche della tela sono ricostruite da Giulia Barberini: "intorno al 1880, i Borghese, coinvolti nella grave crisi edilizia e bancaria romana, offrono in vendita allo Stato l'intera collezione ... lo stato di tensione ... culmina nel 1891 con l'iniziativa del principe di vendere ad Alfonso Rotschild il cosidetto Cesare Borgia, attribuito a Raffaello, opera stimata dal Cavalcaselle Lire 3000 e dal Venturi 5000. Il prezzo di acquisto fu di seicentomila lire. L'opera, al cui svincolo era stato dato parere favorevole da parte del ministro Villari con il divieto però di esportazione, viene tuttavia portato a Parigi. Verrà sostituita nella collezione da quattro quadri liberi di proprietà del principe Borghese ... Tuttavia il caso farò molto scalpore" (cfr. Giulia Barberini "Raffaello nelle raccolte Borghese" in "Raffaello nelle raccolte Borghese. Galleria Borghese", catalogo della mostra, Roma 1984, p. 18). ||L'autore della copia oggi in Palazzo Chiablese è individuabile grazie all'iscrizione presente sul retro, "Vinay fece" da riferire verosimilmente ad Andrea Vinay ( Pianvignale (CN) 1824 - Torino 3 giugno 1893). Pittore di affreschi e soggetti religiosi, allievo di Pastore e dell'Accademia di San Luca a Roma (E. Bénézit, "Dictionnaire critique et documentaire des peintres sculpteur dessinateurs et graveurs", Grund 1999, vol. 14 p. 261), risulta aver partecipato alle esposizioni organizzate dalla Società Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1847 al 1867 con cinque opere raffiguranti un ritratto, soggetti religiosi e un "episodio della Divina Commedia". Nella produzione di Vinay si ricordano prevalentemente opere di soggetto religioso, ritratti e vari affreschi in edifici religiosi del cuneese (cfr. G. M. Gazzola, "Cuneo. Una diocesi e una città. Atlante storico-artistico delle istituzioni ecclesiali del Comune di Cuneo", Cuneo 1998, p. 292). Per confronti si rimanda ad un dipinto di Vinay conservato nel castello di Racconigi raffigurante l'Incoronazione della Vergine (Pala Oddi) di Raffaello, in Pinacoteca Vaticana, realizzato nel 1846, quando il pittore soggiornava a Roma. ||Il restauratore Marco Paolini riferisce di aver visto nel castello di Miramare presso Trieste un ritratto identico a quello in esame, di cui non si è trovato riscontro bibliografico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211189
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI retro - B 654/ 75 cancellato in azzurro - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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