RITRATTO DI CARLO FELICE DI SAVOIA
DIPINTO,
ca 1837 - ca 1837
Marghinotti Giovanni (1798/ 1865)
1798/ 1865
ll dipinto raffigura Carlo Felice in piedi, accanto ad un trono sulla destra e ad un tavolo con sostegno a colonna rastremata e piano circolare. Il sovrano indossa abiti da cerimonia, con manto di ermellino, collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata e croce mauriziana mentre con la mano destra regge il bastone del comando. Sul tavolo è appoggiata la corona regale, su un cuscino
- OGGETTO DIPINTO
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ATTRIBUZIONI
Marghinotti Giovanni (1798/ 1865)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, concesso in comodato dalla FIAT, è stato allestito in Palazzo Chiablese nel 2000, dopo un intervento di restauro attuato dal laboratorio Nicola di Aramengo. Firmata da Giovanni Marghinotti (Cagliari 1798 - 1865), la tela è molto simile a due ritratti realizzati dallo stesso pittore: uno dipinto nel 1837 su commissione della regina vedova Maria Cristina, conservato nella sala blu dell'appartamento del re al Castello di Agliè, e uno nel Palazzo Viceregio di Cagliari. Piccole varianti nello sfondo, in cui è raffigurato il castello di Moncalieri in un caso e la statuina raffigurante la Sardegna nell'altro, e negli arredi differenziano le tele. Non si hanno notizie certe sui primi anni d'attività del pittore, trascorsi in parte a Roma, giunto a Torino nel 1829 per esporre a Palazzo Reale tre tele: una copia dell'"Ecce Homo" di Guido Reni, un "Ritratto di Carlo Felice" e un'"Annunciazione", donata dal re alla chiesa dell'Annunziata di Cagliari. Fu molto apprezzato in Piemonte come ritrattista: si ricordano vari ritratti di Carlo Felice, di Maria Cristina, di Carlo Alberto e di Vittorio Emanuele II di Savoia. Il pittore fu coinvolto anche nei progetti decorativi carloalbertini per il Palazzo Reale di Torino, mirati alla glorificazione della casa Savoia, soprattutto con dipinti di tematica storica. Negli anni Cinquanta la sua attività è documentata dai titoli riportati nei cataloghi delle esposizioni torinesi (partecipò alle mostre triennali di arte e industria nel 1838 e nel '50 e a quelle della Società Promotrice delle Belle Arti con 19 opere negli anni 1845-46, 1848-52 e 1855-56), che ne rilevano la polivalenza tematica: nel 1852 ad esempio espose un "Ritratto di Vittorio Emanuele II", "La sultana", "La preghiera" e "Giacobbe scopre il pozzo per abbeverare il gregge di Rachele" e nel 1855 "Giovane borghigiana suonatrice di timpano, in riposo". Nello stesso anno l'artista compì un viaggio in Spagna forse motivato dal desiderio di conoscere l'arte di Goya. Professore all'Accademia Albertina fino al 1856, quando dopo dieci anni d'insegnamento, Vittorio Emanuele II lo dispensò dall'incarico. Rientrato definitivamente in Sardegna, Marghinotti continuò a lavorare per commissioni pubbliche e private fino all'anno di morte, il 1865. ||Per confronti si rimanda ai ritratti conservati nel castello di Agliè (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 292 cat. n. 287 di Rosci M.; v. III p. 1460 di Rosci M.; cfr. E. Ragusa, "Prime considerazioni sull'arredo" in D. Biancolini, a cura di, "Il Castello di Agliè. Alla scoperta dell'Appartamento del Re", Torino 1995, pp. 46-47) e nella villa d'Orri vicino a Cagliari, luogo di dimora del sovrano nei diciotto anni di permanenza stabile nell'isola (cfr. M. G. Scano, "Pittura e scultura dell'Ottocento", Nuoro 1997, p. 72)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211164
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI in basso, a sinistra - G. Marghinotti f - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0