reliquiario antropomorfo - a braccio, opera isolata - ambito piemontese (prima metà sec. XVIII)
reliquiario antropomorfo a braccio,
1700 - 1749
Base pentagonale con spigoli smussati; alzata con volute laterali e cherubino al centro; l'avambraccio è coperto da una manica in tessuto vaporoso che compie grandi pieghe morbide e termina con un polsino liscio all'altezza del polso. La mano (sinistra) è colta in atto benedicente. All'interno della teca ellittica, posta al centro dell'avambraccio, è collocato un frammento osseo. Sul retro sono applicati quattro sigilli cardinalizi in ceralacca
- OGGETTO reliquiario antropomorfo a braccio
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MATERIA E TECNICA
CARTA
VETRO
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MISURE
Profondità: 11.5
Altezza: 55
Larghezza: 20.5
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Caraglio (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I due reliquiari vengono nominati nella relazione parrocchiale del 1821 a Capo 3° che tratta dello stato delle reliquie: "...con due altre reliquie quali ignoro di quali santi siano custodite in due reliquiari fatti in forma di un braccio con una mano unita". E' possibile che, intorno alla metà dell'Ottocento, i bracci reliquiario fossero addirittura quattro, poichè, nella relazione parrocchiale del 1841 si dice che "all'altare di San Giuseppe vi sono quattro reliquiari in forma di braccio con mano contenenti varie reliquie col vetro dei Santi Onesto, Adriano martire, Fiorenzo e Fiorenza martiri, Gaudenzio e Gaudenzia pure martiri. Non essendovi però delle suddette autentiche, servono solo di ornato all'altare e loro non si presta alcun particolare culto" (Relazione della chiesa parrocchiale del luogo di Caraglio sotto il titolo di Maria Santissima Assunta in cielo da don Giovanni Domenico Lingua [...] l'anno 1841 (VOL. 9). La tipologia semplificata dell'oggetto permette di avvicinarlo ad opere della prima metà del XVIII, come, ad esempio, il braccio reliquiario di San Pastore della parrocchiale dell'Assunta di Torre Mondovì, databile all'inizio del secolo, indicativamente intorno al 1702, quando si ha notizia dell'arrivo da Roma della reliquia del santo (Galante Garrone - S. Lombardini - A. Torre, Valli monregalesi: arte, società, devozioni, catalogo della mostra di Vicoforte, Savigliano 1985). Secondo il libro dei Conti della Compagnia del Santissimo Sacramento, risulta che, nel 1732, lo scultore Cesare Cavallo di Cuneo viene pagato per la fattura di due reliquiari ed è possibile ipotizzare che si tratti delle due opere in questione (AVCN, Libro dei Conti ed Ordinati della Compagnia del SS. Sacramento Sacramento eretta nella Parrocchiale di Santa Maria sotto il titolo dell'Assunta del Luogo di Caraglio cominciato l'anno 1670 - Ms. 63 - p. 90)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210879
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI sul cartellino all'interno della teca - S. Hadrianus m - corsivo - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0