IL LAVORO. contadini che arano
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post 1873 - ante 1873
Fontanesi Antonio (1818/ 1882)
1818/ 1882
Figure: contadini. Abbigliamento. Animali: buoi; uccelli. Oggetti: aratro. Vegetali: cespugli; erba; alberi. Paesaggi
- OGGETTO stampa stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Fontanesi Antonio (1818/ 1882): inventore/ disegnatore/ incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
- INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera venne donata alla Provincia di Torino nel 1971, unitamente ad altre incisioni e disegni raccolti dal Centro Piemontese di studi di arte moderna e contemporanea, dalla Cassa di Risparmio di Torino. La raccolta, comprensiva di esemplari eterogenei per provenienza e per datazione, venne sin dall'origine destinata ad essere conservata presso la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso. Antonio Fontanesi (Reggio Emilia, 1818-Torino, 1882), protagonista assoluto della pittura di paesaggio, sviluppata con linee originali in confronto con le più significative esperienze europee, acquisite nel lungo soggiorno ginevrino (1850-1865), al quale fu indotto a seguito della sua partecipazione alla prima guerra d'indipendenza, si trasferì definitivamente a Torino ove il suo corso di paesaggio ebbe larghissime influenze sulla pittura di paesaggio, non solo piemontese, degli ultimi decenni del secolo. Fontanesi fu, forse, il primo artista italiano a dedicarsi sistematicamente all'acquaforte originale ed esordì in campo grafico con una serie di litografie di vedute a Ginevra (1850), realizzate a puro fine commerciale. A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta sono documentate le acqueforti, mentre dal decennio successivo si occupò anche di eliografie. Da un punto di vista tematico, le prime prove originali riguardano soggetti liguri, a cui seguirono quelli montani e rappresentanti attività della campagna. Il peso dell'autorità del pittore e l'amicizia con Ferdinando Arborio di Breme, presidente della Società Promotrice, e direttore dell'Accademia Albertina, contribuirono largamente alla diffusione e allo sviluppo della tecnica incisoria in Piemonte. La produzione di acqueforti ebbe inizio intorno al 1857, con una durata di circa vent'anni e comprende 54 incisioni originali con 38 diversi titoli, dal momento che alcune di esse presentano più stati, per lo più di difficile datazione. La caratteristica principale di tale produzione consiste nel tentativo da parte del maestro di trattare la lastra come fosse pittura, confernedole quei particolari e tormentati effetti luministici. L'opera in esame riproduce una tela presentata dal pittore alla Promotrice torinese e riprodotta, secondo una prassi da tempo promossa dall'Ente, in una apposita cartella, destinata ad illustrare i migliori esemplari esposti. Venne realizzato in due versioni e presso la Galleria d'Arte Moderna di Torino si conserva il disegno preparatorio per la realizzazione della seconda versione. A. Dragone (a cura di), Antonio Fontanesi. L'opera grafica, catalogo della mostra, (Bologna, Museo Civico, 19 aprile-18 maggio 1980), Bologna, 1980, pp. 9-25; 110-111, 166-167, nn. 87-88. Per un profilo biografico con bibliografia aggiornata, in E. Canestrini, voce Antonio Fontanesi, in P. Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1865-1895, Torino, 2000, pp. 329-333. La descrizione dettagliata del soggetto si trova in Annotazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210767
- NUMERO D'INVENTARIO 133833
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE TO
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI passepartout/ etich. rett. metallica - Provincia di Torino/ Invent. N. 133833 (a impressione/ nero) - corsivo - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0