Monte Rosa dalla Torretta. veduta del Monte Rosa

disegno, 1925 - 1949

Il foglio è suddiviso in due parti da una riga orizzontale: nella settore superiore, maggiore, sono rappresentati, in primo piano, campi, punteggiati da alberi dai rami spogli disposti a file, affiancati ad altri dal fusto più alto. Al di là di essi, al centro, un casolare e, sullo sfondo, alte montagne, parzialmente accennate. Presenza di didascalie.La parte inferiore è occupata esclusivamente dal profilo di una catena montuosa, interamente campito da tratti di penna nera e dotato di didascalie. Il disegno è montato su passepartout di cartoncino bianco

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ penna
    cartoncino
  • ATTRIBUZIONI Bozzetti Francesco Detto Cino Bozzetti (1876/ 1949)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera venne donata alla Provincia di Torino nel 1971, unitamente ad altre incisioni e disegni raccolti dal Centro Piemontese di studi di arte moderna e contemporanea, dalla Cassa di Risparmio di Torino. La raccolta, comprensiva di esemplari eterogenei per provenienza e per datazione, venne sin dall'origine destinata ad essere conservata presso la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso. L'autore (Lecce, 1876-Borgoratto/AL, 1949) è univocamente considerato dalla critica come uno dei protagonisti della rivalutazione della tecnica incisoria nella prima metà del Novecento anche al di là dell'ambito piemontese. Trasferitosi a Torino con il fratello, dopo aver terminato gli studi superiori ad Alessandria, dal 1897 frequenta l'Accademia Albertina, preferendo presto rivolgersi ad insegnanti privati, in particolare Carlo Follini che, già allievo di Antonio Fontanesi, lo avvia allo studio del paesaggio. Notevole è l'attività pittorica a cavallo dei due secoli, con scelte che già allontanano l'artista dai moduli del paesaggismo ottocentesco.che lo porterà ad esordire precocemente alla Promotrice. Nel 1903, tuttavia, Bozzetti ritorna a Borgoratto e vi rimane per circa un decennio nel quale lavorera assiduamente a contatto con la natura sviluppando temi che rimarranno costanti in tutta la sua produzione e comincia (1906) a praticare l'incisione che egli ritiene particolarmente congeniale per le possibilità di forte essenzialità e purezza del tratto. A partire dal primo dopoguerra, l'autore si affermerà nell'ambiente torinese proprio grazie all'attività incisoria, mentre i dipinti, oggetto di lunghe meditazioni e rifacimenti compariranno sporadicamente in pubblico. Nel 1930 tiene la sua prima personale che ne sancisce il successo di critica e pubblico che si manifesterà con partecipazioni a numerose esposizioni sia in Italia che all'estero e sarà affiancata da attività letteraria ove l'artista manifesta vasta cultura e spirito religioso. L'intero corpus dell'artista conta 152 lastre, ma di molte incisioni diede più versioni. Alla base dell'intera attività del maestro, il disegno, spesso affiancato da minuziose annotazioni, assume un particolare valore, non solo come testimonianza della osservazione del vero, ma anche come traccia per le varie elaborazioni di un singolo aspetto. Numerosi sono i taccuini che si sono conservati, compilati nel corso dei decenni, testimonianza dell'ossesiva necessità di meditazione e di ricerca di finitezza dei soggetti trattati, espressa attraverso numerosi studi a penna, a matita, a carboncino. Il tema della campagna alessandrina, rappresentato nell'esemplare in esame, costituisce uno dei temi dominanti della produzione dell'artista, contraddistinta da una attenta selezione degli elementi rappresentati, per lo più, alberi, un corso d'acqua ed alcuni uccelli sullo sfondo del cielo, spesso resi con effetti non esenti dagli stilemi del divisionismo. Potrebbe, forse, trattarsi di uno studio preparatorio per l'acquaforte "Campi delle colombette (Il Monte Rosa in distanza) presentata nel 1939 alla Promotrice torinese. Bibliografia di riferimento: P. Dragone, I ritmi della terra, i tempi della storia, in P. Dragone-F. Massucco-A. Repetto (a cura di), Cino Bozzetti, catalogo della mostra (Alessandria, Complesso Conventuale di San Francesco, 10 novembre 2001-10 febbraio 2002, pp. 11-24, p. 146. n. 182; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, pp. 58-59 (con quotazioni di mercato); M. Tomiato, voce Francesco (Cino) Bozzetti, in P. Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1895-1920, Torino, 2003, pp. 312-313
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210700
  • NUMERO D'INVENTARIO 133801
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI fronte/ in basso/ a destra/ su etichetta, in nero - Provincia di Torino/ Biblioteca/ R. - AC./ Cart. 3/112 - Bozzetti C - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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