putto con capro
Quadrante circondato da cornice perlinata; smalto bianco su metallo; ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti; lancette a occhiello in acciaio brunito; Cassa a forma di finto sperone roccioso con erbe, foglie e fiori, alla sommità del quale è seduto, con una gamba tesa, ed una piegata un putto. Il busto è posto frontalmente, il viso è di profilo e reclinato ad osservare un caprone che tenta di scappare, trattenuto da una corda saldamente posta in una delle mani del putto. Nell'altra tiene un frutto. Al di sotto del quadrante, una fascia a sezione elissoidale, anch'essa circondata da elementi vegetali, funge da punto di appoggio. Sulla fronte di essa, lateralmente due medaglioni ovali, con cornice perlinata, in porcellana a fondo bianco sul quale sono dipinte due scene analoghe di un putto sdraiato affiancato da un capro. La struttura poggia su girali vegetali. La cassa è posta su base mistilinea modinata cinta, inferiormente, da festone di fiori
- OGGETTO orologio da tavolo
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MISURE
Altezza: 58
Lunghezza: 70
Larghezza: 18
- AMBITO CULTURALE Produzione Francese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Produzione Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
- INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'assenza di precedenti etichette inventariali, ad eccezione di quella relativa alla campagna attuale, impedisce di individuare committenza e collocazione originaria dell'oggetto. Difficilmente probabile, nonostante la qualità dell'oggetto, la provenienza dalle collezioni del duca d'Aosta Emanuele Filiberto, ultimo abitante di palazzo Dal Pozzo, benché dai cataloghi d'asta che portarono alla dispersione dell'arredo nei primi decenni del Novecento ne risulti una ricca serie. Infatti, nell'elenco dei beni venduti da Casa Savoia Aosta, allegato al verbale del Consiglio Provinciale con il quale l'Ente, nel 1940, dopo aver acquisito il palazzo, approvò l'acquisto di alcuni mobili e suppellettili ancora ivi conservati, figura un solo "orologio a pendolo da camino", senza ulteriori specificazioni, nella "Sala da giuoco". E' assai probabile che l'orologio possa essere pervenuto alla Provincia attraverso donazioni o sia stato trasferito dalla precedente sede dell'Ente, il palazzo delle Segreterie di Stato, acquistato da Casa Savoia nel 1885. In assenza di iscrizioni o marchi, all'analisi stilistica, l'oggetto presenta elementi caratteristici della produzione francese, ampiamente replicata anche in Piemonte, della metà del XIX secolo con ampi riferimenti alla produzione rocailles del secolo precedente, per alcuni confronti, La pendule française dans le monde, 3e partie. Du style Louis Philippe à la pendule moderne et les provinces françaises, Parigi, 1982, p. 45; A. Paolino-G. Brusa, scheda n. 106, E. Colle-G. Brusa, scheda n. 107, in G. Brusa, A Griseri, S. Pinto (a cura di), Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, 1988), Milano, 1988, pp. 280-281
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210465
- NUMERO D'INVENTARIO 137809
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE TO
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI retro base/ su etichetta rettangolare adesiva - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 137809 - lettere capitali - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0