ritratto d'uomo

disegno, ca 1630 - ca 1630

Disegno eseguito a matita nera e rossa su carta preparata. Vi è raffigurato un gentiluomo anziano visto di tre quarti con lo sguardo rivolto verso lo spettatore

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • MISURE Altezza: 430 mm
    Larghezza: 300 mm
  • ATTRIBUZIONI Lagneau Nicolas (1590 Ca./ 1666): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI VAN DYCK ANTON
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende relative al disegno e al suo compagno n. 360 (NCTN: 00209733) dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Michela Di Macco (in Dalmasso F./ Galante Garrone G./ Romano G., 1993, pp. 68-69). Il timbro in basso a destra prova che nel Settecento i due disegni facevano parte della collezione del "commendatore" Geloso, ricordato da O. Derossi tra i principali abitanti di Torino: nel 1780 la sua casa si trovava dietro il Palazzo di Città, casa Giaglione, cantone Santa Eufrasia, parrocchia di San Rocco (Derossi O, 1780, p. 139). La collezione Geloso all'epoca era famosa e apprezzata, soprattutto per i cammei e i quadri, ma nel 1811 risultava già smembrata; risale verosimilmente al secondo decennio del secolo l'ingresso dei due disegni nella Regia Galleria. Selezionati da Roberto D'Azeglio, direttore della Regia Galleria, i disegni furono donati da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 20 luglio 1832: il nostro disegno figurava col numero 54 nel documento compilato in tale data dal segretario contabile Monticoni (Bollea L. C., 1932, p. 493). La donazione seguiva di pochi mesi quella del primo gruppo di 52 cartoni della scuola di Gaudenzio Ferrari, avvenuta il 13 aprile. Per via della notevole abilità tecnica e l'altrettanto notevole capacità di introspezione psicologica del loro autore, i due disegni furono scelti dal D'Azeglio in quanto meglio rispondenti, al pari dei cartoni gaudenziani, alle esigenze formative degli studenti dell'Accademia (P. Gaglia in Dalmasso F./ Gaglia P./ Poli F., 1982, pp. 154-155): non a caso continuavano la numerazione dei cartoni. All'epoca della donazione i disegni erano attribuiti al Van Dyck (Bollea L. C., 1933, p. 493); la prima attribuzione a Nicolas Lagneau si deve a N. Gabrielli (1933, pp. 162, 198) ed è stata successivamente accettata da P. Gaglia (in Dalmasso F./ Gaglia P./ Poli F., 1982, pp. 154-155). La su citata Di Macco, analizzando la tecnica esecutiva del Lagneau ha evidenziato l'affinità col procedimento adottato nel mondo rembrandtiano intorno al 1630. Il disegno è inserito in un passe partout ottocentesco decorato con cornici ad inchiostro bruno e in oro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209732
  • NUMERO D'INVENTARIO 359
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul passe partout, in basso al centro - Vandix fecit - a penna -
  • STEMMI in basso a destra - Marchio - Geloso - Tondo di colore nero, con le lettere C e G accostate, risparmiate in bianco come la corona a cinque perle che le sovrasta e il cerchio interno della cornice
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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