Sant'Antonio da Padova

disegno, ca 1530 - ca 1534

Carboncino, gesso e acquerello. Il cartone è composto di cinque fogli, di altezza non omogenea, disposti orizzontalmente e uniti per sovrapposizione dei bordi. Non si notano tracce di traforatura per lo spolvero, mentre si individuano segni di ripassatura a coltello. Vi è raffigurato sant'Antonio da Padova in piedi e rivolto verso destra; nella mano sinistra regge un libro, mentre nella destra è appena visibile un giglio, suo tradizionale attributo

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ carboncino/ gessetto/ acquerellatura
  • MISURE Altezza: 1240 mm
    Larghezza: 600 mm
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Gaudenzio (1475 Ca./ 1546): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Lanino Bernardino
    Ferrari Gaudenzio, Bottega
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
  • INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Bernardino Lanino col numero d'inventario 6, visibile stampato ad inchiostro in basso a destra (Bollea L. C., 1932, p.491). Tale attribuzione è stata scartata da Noemi Gabrielli che, considerandolo opera della bottega di Gaudenzio, vi ravvisava caratteri tipici di Gerolamo Giovenone (Gabrielli N., 1933, pp. 156, 196). Il cartone è stato attribuito per la prima volta a Gaudenzio Ferrari da Michela Di Macco (in Romano G., 1982, pp. 78-80), cui si deve anche il riconoscimento di sant'Antonio da Padova nel personaggio raffigurato. Non si è riusciti ad individuare il dipinto cui il cartone si riferisca; il fatto che l'immagine sia inscritta in una cornice tracciata a sanguigna concludentesi con una centina in alto, accompagnata dalla scritta "lato dritto", rende plausibile l'ipotesi che il cartone sia da mettere in relazione con un polittico che presenti sant'Antonio da Padova alla destra dell'immagine centrale. I caratteri stilistici consentono una datazione ai primissimi anni del quarto decennio, proposta da M. Di Macco nel su citato studio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209676
  • NUMERO D'INVENTARIO 306
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - lato dritto - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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