paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (prima metà sec. XVIII)
paramento liturgico,
1720 - 1730
Il paramento, formato da una pianeta, due dalmatiche, un velo, una borsa, una stola ed un manipolo , è confeziomato con damasco lanciato: sul fondo bianco, creato dalla trama e dall'ordito di fondo, impreziosito da un motivo a trine creato con la tecnica del damasco, si snodano fiori eseguiti con trame lanciate nelle tonalità del blu, azzurro, due verdi, rosa e pesca. I pezzi del parato, ad esclusione delle dalmatiche, sono rifiniti con galloni coordinati in due altezza diverse, con trama in lino color ecru, ordito in seta gialla e ordito supplementare in seta gialla che crea il decoro a rombi e losanghe
- OGGETTO paramento liturgico
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MATERIA E TECNICA
altri
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante il regno di Luigi XIV il pizzo assunse un ruolo talmente importante nell'ornare le vesti che, fin dall'ultimo ventennio del Seicento, venne introdotto nella decoprazione delle stoffe seriche ( P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 109-115; A. GRUBER; Das Spietzenmuster im 18. Jahrhundert, catalogo della mostra di Riggesberg, Berna 1979, pp. 3-8; L. CAMERLENGO, Note sull'iconografia dei tessuti d'abbigliamento nell'ultimo secolo di domonio della Serenissima, in G. ERICANI e P. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto e nella Terraferma, Verona 1993, pp. 256-257; C. BUSS, Le sete operate e il ruolo della Grande Fabrique di Lione, in C. BUSS (a cura di), Il disegno a meandro nelle sete broccate 1745-1775, catalogo della mostra, Milano 1990, p. 19; N. ROTHSTEIN, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, pp. 185-187); il motivo "a pizzo" motivo venne prodotto, in molteplici varianti, fino a tutta la prima metà del Settecento e impiegata indistintamente sia per l'abbigliamento che per l'arredo ecclesiastico (si veda R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 58; un confronto può essere istituito fra L'Album de Musée del la Mode & du Textile, Parigi 1997, p. 42, fig. 30a e L. FORNARI SCHIANCHI (a cura di), "Per uso del santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata. Argenti \Tessuti, Perma 1991, pp. 132-133, scheda n. 71 di I. Silvestri). Tale tipologia tessile, come ha osservato Thornton, è particolarmente appprezzata nel terzo decennio del secolo, tornpo di anni durante il quale non solo la composizione assume un aspetto più sontuoso e dinamico, ma gli elementi floreali sono interpretati con forte realismo. Ed è proprio a questa fase che si può collocare il tessuto preso in esame, come illustrano sia la vivacità dell'impianto compositivo che il modo di rappresentare i fiori che assumono un ruolo portante all'interno della stessa composizione (per confronti si veda P. THORNTON, 1965, pp. 101-111, 168, Tav. 53B; N. ROTHSTEIN, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, pp. 72-73, tavv. 55-56; La collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, pp. 145-147, schede nn. 26-27 di M. Cuoghi Costantini; G. ERICANI, P. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto e nella Terraferma, Verona 1993, pp. 416-417, scheda n. 103 di A. Pattanaro; B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, p. 307, scheda n. 519; A. R. MORSELLI e F. NEGRINI (a cura di), Le trame dell'invisibile: paramenti sacri a Castiglione delle Stiviere, catalogo della mostra, Castiglione delle Stiviere 1991, pp. 82-83, scheda n. 17; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, pp. 88-89, scheda n. 41 di D. Digilio). Si colloca il tessuto intorno al 1720-1730 e lo si attribuisce ad ambito italiano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208849-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0