poltrona, serie - produzione piemontese (metà sec. XVIII)

poltrona, 1740 - 1760

Tipologia da angolo. Schienale e seduta imbottiti rivestiti di pelle color ocra. Schienale sagomato con profilo percorso da nervature; una foglia di acanto in corrispondenza dei quattro angoli ed una, di maggiori dimensioni, nel punto di massima altezza al di sopra di motivi a voluta affrontati. Cintura percorsa da nervaturre con decoro centrale a valva di conchiglia dalla quale si dipartono, simmetricamente, alcune foglie sottili. Due sostegni, sulla fronte, percorsi da nervature, a biscia terminanti con piede a ricciolo su piccolo zoccolo; motivo con foglie di acanto nel punto di innesto dei sostegni; posteriormente, in corrispondenza dell'angolo, un terzo sostegno diritto. Profili e nervature dorati, fondo giallo chiaro

  • OGGETTO poltrona
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ verniciatura/ doratura
    PELLE
  • MISURE Altezza: 131
    Spessore: 56
    Larghezza: 93
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'assenza di ulteriori etichette inventariali e di precisi riscontri documentari non ha permesso di precisare se si tratti di elementi di arredo provenienti da altra residenza sabauda, secondo una prassi che fu ripetutamente utilizzata per ammobiliare la sede in esame, o se, sin dall'origine, essi facessero parte del patrimonio in dotazione del palazzo attiguo alla Basilica di Superga. La loro particolare tipologia, conformata in relazione all'angolo descritto dalle pareti, lascerebbe presupporre una collocazione originaria. Da un punto di vista stilistico la linea mossa ed il ricco decoro con foglie di acanto accartocciate manifesta una chiara aderenza a stilemi rocailles, benché appaia assai probabile che rivestimento e colorazione del telaio delle due poltrone non siano originali. Per il modo dell'intaglio e i decori scelti, nonché la tipologia del sedile cosiddetta "a pozzetto", per la notevole profondità dello schienale, atta a procurare una maggiore comodità, pur con alcune lieve differenze nel caso in esame, dovrebbe trattarsi di originali databili alla metà del XVIII secolo, tuttavia, data la notevole capacità da parte degli artigiani sabaudi di imitare la produzione settecentesca nel corso della seconda metà dell'Ottocento, secondo quel tipico gusto per il revival degli stili del passato, affermatosi alle Esposizioni Universali, e fatto proprio, nel caso del rococò, dai riallestimenti di ambienti aulici di età umbertina, non è possibile, in assenza di ulteriori dati ed analisi, escludere del tutto tale ambito di produzione, F. Corrado, P. San Martino, Ottocento barocco. Mobili in "stile" negli arredi umbertini del Palazzo Reale di Torino, 1880-1908, in "Studi Piemontesi", vol. XXII, fasc. II, pp. 393-397. Per alcuni confronti, C. E. Rava, Storia del mobile. La sedia, Milano, 1964, pp. 88-89; E. Colle, Museo d'Arti applicate, mobili e intagli lignei, Milano, 1996, pp. 272-275; E. Colle, Il mobile Rococò in Italia, Milano, 2003, p. 469
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208694-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 667-1371/668-1372
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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