ritratto di Luigi Rondone- Prina

calco di scultura 1852 - 1852

Calco di scultura raffigurante un busto maschile con corti capelli, baffi e pizzo. E' rivolto verso destra e indossa una giacca

  • OGGETTO calco di scultura
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
  • MISURE Lunghezza: 30
    Spessore: 3
    Larghezza: 29.5
  • ATTRIBUZIONI Bisetti Antonio (notizie Dal 1828): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calco in gesso "in basso rilievo raffigurante la testa di un uomo con baffi e pizzo" è segnalato nella ricognizione del 1964, quando, con il numero 2364, è registrato nella Galleria degli Uccelli al secondo piano del Castello e valutato 1000 lire. Nelle precedenti inventariazioni è riconoscibile solo per il numero d'inventario 6818 relativo al 1908, quando nel "Magazzino del Guardamobili" è registrato un "modello in gesso". Il tondo, eseguito da Antonio Bisetti ad Agliè il 30 agosto 1852, dovrebbe corrispondere ad una forma cosidetta "di seconde impronte", cioè derivata già da un calco positivo (cfr. A. Giusti, a cura di, Sculture da conservare. Studi per una tecnologia dei calchi, Milano 1990, pp. 93-100). Una scritta incisa sul retro dice infatti: "Jo son la forma peregrina/ fatta in Agliè nel 30 Ag./ dell'Intendente Luigi Prina/ 1852/ AB". Appartiene ad una serie di calchi corrispondenti ad alcuni dei diciannove bassorilievi in gesso conservati nella sala di passaggio della zona nota come Appartamento Chierici, nel mezzanino tra il piano terra e il primo piano (E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 80, 102 nota 478). Il gesso in questione raffigura l'avvocato Luigi Rondone-Prina, Intendente Generale del Duca di Genova, segretario particolare e capo ufficio dell'amministrazione del patrimonio privato di S.A.R. Il positivo reca la stessa data. Della serie, eseguita da Bisetti tra il 1852 e il 1854, fanno parte, accanto ai ritratti del Duca Ferdinando di Savoia e della Duchessa Elisabetta, quelli della sua Dama d'onore la Contessa Carolina di Villamarina di Campo, del Gran Mastro il Marchese D'Angrogna e di suo figlio Alessandro Gentiluomo di Corte, delle Dame di Palazzo le Contesse della Valle, di Germagnano e Villanova, dei Cavalieri di Compagnia i Marchesi di Villanova, di Sommariva, Asinari di S. Marzano, Lamba Doria e Pallavicini e degli Ufficiali della Casa Militare del Duca il Cavaliere Luigi Prina Intendente Generale, il Marchese Nicolò Rapallo, il Conte Luigi Avogadro di Quaregna e il Marchese Ambrogio Doria. La serie è parzialmente ricordata nelle collezioni del castello a partire dall'inventariazione degli oggetti d'arte compilata dal pittore Sampietro nel 1855, che segnala il positivo del ritratto in questione nella "Camera di passaggio" al numero 389, e in quella successiva del 1857, che nella "Saletta di Parata LXII" dei "Mezzanini Inferiori al 1° piano Nobile", al numero 641, ricorda solo "sedici bassi rilievi in gesso" già abbinati alle cornici nere ancora presenti. Non rintracciabile nel 1876, la serie è nuovamente segnalata nel 1908 nell"Anticamera appartamentino N.° 73", ad eccezione del ritratto del Prina che è registrato al numero 212 nella "Sala del Monumento" (attuale Sala dei Valletti). Nel 1927 i "picoli quadri in gesso" del Bisetti sono ancora inventariati nella "Camera di passaggio (6)" degli "Appartamenti delle LL. AA. RR. il Principe Tomaso di Savoia, Duca di Genova e della Principessa Bona (dal N. 2 al N. 28)", dove sono attestati anche nel 1964, cioè nella "Foresteria sopra le serre" "entro cornice nera, quadrata esternamente e tonda nell'interno", valutati in generale 2.500 lire.Lo scultore Antonio Bisetti, originario di Novara, compiuti i primi studi a Varallo (1828-1829), con i fondi stanziati dal Collegio Caccia di Novara, si trasferisce in seguito a Torino e a Roma, dove è allievo di Carlo Finelli, collaboratore nello studio di Thordvalsen. Presente alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1849 (cfr. A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, v. I, Torino 1994, p. 50), per il Castello di Agliè Bisetti esegue anche altre opere quali il busto di Gregorio XVI ora nella Galleria d'arte, databile intorno alla metà del XIX secolo e un bassorilievo in marmo rappresentante la Duchessa di Genova a cavallo, ancora segnalata da A. Bertolotti nel 1869 nella "Camera in capo alla Galleria del teatro verde". Lo stesso autore oltre a segnalare i bassorilievi in questione, definiti "lavori per lo più del Bisetti", sempre collocati nei "Mezzanini, nei quali trovasi l'appartamento di S.A.R. la Duchessa di Genova e dei Principi", accenna all'attività di restauratore del giovane scultore, relativamente ad alcuni reperti antichi rinvenuti nella villa della Ruffinella presso Roma nel 1839 e condotti ad Agliè, con particolare riferimento alla statua marmorea di Giove coi fulmini (A. Bertolotti, Passeggiate nel Canavese, Ivrea 1869, p. 28) (continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208256
  • NUMERO D'INVENTARIO 2364
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI fianco - Casa Duca di Genova/ N° 6818, su etichetta rettangolare prestampata in blu - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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