ritratto di Maria Elisabetta Massimiliana Luigia di Sassonia, duchessa di Genova
calco di scultura
1852 - 1852
Bisetti Antonio (notizie Dal 1828)
notizie dal 1828
Calco di scultura raffigurante il ritratto di una giovane nobildonna, rivolta verso sinistra. Ha grandi boccoli e una ghirlanda di fiori tra i capelli. Indossa un abito ornato da un'alta fascia a merletto intorno al collo e un grosso fiocco sul petto
- OGGETTO calco di scultura
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MATERIA E TECNICA
stucco/ modellatura a stampo
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MISURE
Lunghezza: 31.5
Spessore: 4.5
Larghezza: 31
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ATTRIBUZIONI
Bisetti Antonio (notizie Dal 1828): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calco in gesso "in basso rilievo raffigurante una donna" è segnalato solo nella ricognizione del 1964, quando, con il numero 2376, è registrato nella Galleria degli Uccelli al secondo piano del Castello e valutato 1000 lire. Il tondo, corrispondente verosimilmente ad una forma cosidetta "di seconde impronte", cioè derivata già da un calco positivo (cfr. A. Giusti, a cura di, Sculture da conservare. Studi per una tecnologia dei calchi, Milano 1990, pp. 93-100), è eseguito, o forse solo restaurato, da Antonio Bisetti ad Agliè il 14 Agosto 1852, come indica l'iscrizione incisa sul retro. Il confronto con il tondo della Duchessa di Genova nella sala di passaggio dell'Appartamento Chierici oltre al fatto che la stessa data è riportata su entrambi i rilievi, permette di riconoscere la figura femminile qui rappresentata che si distingue solo per il diverso tipo di acconciatura. Il calco appartiene quindi ad una serie di modelli corrispondenti ad alcuni dei diciannove bassorilievi in gesso conservati nell'Appartamento Chierici, nel mezzanino tra il piano terra e il primo piano (E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 80, 102 nota 478). Della serie, eseguita da Bisetti tra il 1852 e il 1854, fanno parte, accanto ai ritratti del Duca Ferdinando di Savoia e della Duchessa Elisabetta, quelli della sua Dama d'onore la Contessa Carolina di Villamarina del Campo, del Gran Mastro il Marchese D'Angrogna e di suo figlio Alessandro Gentiluomo di Corte, delle Dame di Palazzo le Contesse della Valle, di Germagnano e Villanova, dei Cavalieri di Compagnia i Marchesi di Villanova, di Sommariva, Asinari di S. Marzano, Lamba Doria e Pallavicini e degli Ufficiali della Casa Militare del Duca il Cavaliere Luigi Prina Intendente Generale, il Marchese Nicolò Rapallo, il Conte Luigi Avogadro di Quaregna e il Marchese Ambrogio Doria. La serie è parzialmente ricordata nelle collezioni del castello a partire dall'inventariazione degli oggetti d'arte compilata dal pittore Sampietro nel 1855 e in quella successiva del 1857, che nella "Saletta di Parata LXII" dei "Mezzanini Inferiori al 1° piano Nobile", al numero 641, ricorda solo "sedici bassi rilievi in gesso" già abbinati alle cornici nere ancora presenti. Non rintracciabile nel 1876, la serie è nuovamente segnalata al completo nel 1908 nell"Anticamera appartamentino N.° 73". Nel 1927 i "picoli quadri in gesso" del Bisetti sono inventariati nella "Camera di passaggio (6)" degli "Appartamenti delle LL. AA. RR. il Principe Tomaso di Savoia, Duca di Genova e della Principessa Bona (dal N. 2 al N. 28)". L'inventario del 1964 li registra ancora nella stessa collocazione, cioè nella "Foresteria sopra le serre" "entro cornice nera, quadrata esternamente e tonda nell'interno", valutati in generale 2.500 lire.Lo scultore Antonio Bisetti, originario di Novara, compiuti i primi studi a Varallo (1828-1829), con i fondi stanziati dal Collegio Caccia di Novara, si trasferisce in seguito a Torino e a Roma, dove è allievo di Carlo Finelli, collaboratore nello studio di Thordvalsen. Presente alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1849 (cfr. A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, v. I, Torino 1994, p. 50), per il Castello di Agliè Bisetti esegue anche altre opere quali il busto di Gregorio XVI ora nella Galleria d'arte, databile intorno alla metà del XIX secolo e un bassorilievo in marmo rappresentante la Duchessa di Genova a cavallo, ancora segnalata da A. Bertolotti nel 1869 nella "Camera in capo alla Galleria del teatro verde". Lo stesso autore oltre a segnalare i bassorilievi in questione, definiti "lavori per lo più del Bisetti", sempre collocati nei "Mezzanini, nei quali trovasi l'appartamento di S.A.R. la Duchessa di Genova e dei Principi", accenna all'attività di restauratore del giovane scultore, relativamente ad alcuni reperti antichi rinvenuti nella villa della Ruffinella presso Roma nel 1839 e condotti ad Agliè, con particolare riferimento alla statua marmorea di Giove coi fulmini (A. Bertolotti, Passeggiate nel Canavese, Ivrea 1869, p. 28). Nel 1846 è infine pagato 1000 scudi a saldo del prezzo "convenuto della Statua in marmo rappresentante S. M. il Re Carlo Felice, in acconto dei quali furono pagati scudi 850, come risulta dai Mandati N. 453 del 1843, N. 273, 475 del 1845; N. 332 e 458 del 1846 e così per saldo totale scudi 150" (ora a Torino, Palazzo Chiablese; ASTO, Duca di Genova. Casa di Maria Cristina, Carte Varie, mazzo 42, fasc. 4, mandato N. 253)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208247
- NUMERO D'INVENTARIO 2376
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI retro, centro - A B/ Agliè 14 Ag.to/ 1852/ ...g.to ristaurata - corsivo - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0