SANCTI DAMIANI OPPIDUM. veduta di San Damiano d'Asti

stampa stampa di invenzione, ca 1666 - ca 1666

Paesaggi: San Damiano d'Asti

  • OGGETTO stampa stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • MISURE Altezza: 480 mm
    Larghezza: 630 mm
  • ATTRIBUZIONI Borgonio Giovanni Tommaso (1618?/ 1691): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia delle Scienze
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa, conservata entro cornice moderna in legno di noce con vetro, fa parte della raccolta confluita nel "Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis Pedemontii Principis Cypris Regis", pubblicato in una prima edizione con 142 tavole ad Amsterdam nel 1682. Il testo si compone di due tomi con immagini e relazioni in latino illustranti le città e i paesi del ducato sabaudo. Alla prima edizione ne seguirono altre: una nel 1693 con testo in olandese, una nel 1697 a l'Aja, una con testo in francese e 236 tavole a l'Aja nel 1700, una sempre all'Aja nel 1725 uscita contemporaneamente in francese ed in olandese ed una in latino nel 1726 sempre a l'Aja. Nella realizzazione delle vedute del ducato si adottò un doppio registro: Torino e la corona di "delitiae" della corte furono ritratte con una visione idealizzata, che includeva progetti in fieri, mentre per i paesi si richiese un taglio geografico oggettivo. Il libro figurato divenne "immagine della nuova sovranità di Carlo Emanuele II e poi della nuova reggente, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours" (cfr. M. Di Macco-G. Romano, "Diana trionfatrice. Arte di corte nel Piemonte del Seicento", Torino 1989, pp. XL-XLI). Autori delle vedute furono "Boetto, Formento, Morello, Morosino, Biga, Arduzzi, con il Borgonio", che "costituiscono un laboratorio itinerante" attivo per creare "un ritratto aderente alla bellezza naturale" dei paesi del Piemonte (cfr. ibidem).La redazione delle tavole e dei testi avvenne in due fasi principali, la prima è compresa tra l'editto di Carlo Emanuele II del 1661, preceduto da campagne di rilevazione del territorio attuate dai cartografi fin dagli anni 1657-58, e il 1664. La seconda, attuata tra il 1666 e il 1670, proseguì dopo l'incendio della stamperia olandese del 1672 con il rifacimento delle tavole dei rami distrutti o danneggiati e il rilevamento della Savoia, in seguito alla decisione di includere anche i paesi d'oltralpe nel "Theatrum". Il progetto editoriale fu sostenuto dagli editori olandesi Blaeu, proprietari di una bottega ad Amsterdam a lungo attiva. In un primo tempo la direzione dell'impresa fu di Joan Blaeu, figlio di Willelm nato nel 1598 attivo come cartografo della Compagnia delle Indie orientali, membro del Consiglio della Città e capitano della guardia civica. Dopo la morte di Joan, avvenuta nel 1673, l'attività passò ai figli Willelm, Pieter e Joan II.La tavola fu disegnata da Giovanni Tommaso Borgonio, nato a Perinaldo in provincia d'Imperia nel secondo decennio del XVII secolo, noto calligrafo, miniatore e disegnatore cartografo. Nell'ambito del progetto editoriale del "Theatrum Sabaudiae" il Borgonio non fu soltanto autore di un gran numero di tavole ma anche instancabile coordinatore. Tra le altre opere di grafica si segnalano la "Carta generale de' Stati di S.A.R." del 1680, disegnata per Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, e la coeva "Généalogie de la Royale Maison de Savoye" (cfr. voce biografica compilata da L. Tamburini nel "Dizionario biografico degli italiani, Roma 1970, vol. 12 pp. 784-785; Archivio di Stato di Torino, a cura di, "I rami incisi dell'Archivio di Corte: sovrani, battaglie, architetture, topografia", catalogo della mostra, Torino 1981-1982, pp. 417-418; A. Peyrot, "Le immagini e gli artisti" in L. Firpo, a cura di, "Theatrum Sabaudiae", Torino 1985, v. I pp. 46-49 n. 113; Ada Peyrot, "Il Piemonte nei secoli. Asti e l'astigiano. Vedute e piante dal XVI al XIX secolo", Torino 1987, p. 355).Il "Theatrum Sabaudiae" fu nuovamente pubblicato in due volumi dall'Archivio Storico della Città di Torino, a cura di Luigi Firpo, nel 1985. L'incisione in esame è illustrata, senza la descrizione storica della città, nel secondo tomo, tavola n. 31 con la seguente didascalia: "SAN DAMIANO D'ASTI. Veduta. Incisione (mm. 473 x 620) anonima su disegno (1666) di Giovanni Tommaso Borgonio". Nell'edizione del 1700, consultata in Biblioteca Reale (P 51 20/2), la tavola, senza descrizione, si trova subito dopo "Villeneuve d'Aste" (pp. 71-72). La città di San Damiano fu raggiunta dalla missiva del Duca del 19 giugno 1666 ma il Consiglio comunale non obbedì spontaneamente ai solleciti. Fu il Duca ad inviare il Borgonio nella città per rilevare i disegni richiesti (cfr. A. Peyrot, "Le immagini e gli artisti" in L. Firpo, a cura di, "Theatrum Sabaudiae", Torino 1985, v. II pp. 11; 14). Secondo Ada Peyrot questa "veduta assonometrica" sarebbe "molto convenzionale e inesatta", soprattutto nell'identificazione dei luoghi contenuta nella didascalia (cfr. Ada Peyrot, "Il Piemonte nei secoli. Asti e l'astigiano. Vedute e piante dal XVI al XIX secolo", Torino 1987, p. 76 cat. n. 71.4).Rimane oscura l'identità degli incisori che intagliarono le matrici delle stampe, in rari casi firmate, dispersi nell'anonimato della stamperia dei Blaeu che contava prima dell'incendio circa 800 dipendenti.Prosegue in Osservazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206515
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - SANCTI DAMIANI/ OPPIDUM - corsivo -
  • STEMMI in basso a destra - Gentilizio - Stemma - stemma di Carlo Emanuele II - Stemma sabaudo inquartato, al primo punto di inquartato, a sua volta diviso in quattro parti (contrainquartato), al secondo (partito ed innestato in punta), al terzo e al quarto entrambi partiti. Su tutto lo scudo di Savoia moderna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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