grottesche con figure, uccelli e architetture

decorazione pittorica, 1948 - 1948

Decorazione a grottesche in stile pompeiano a colori variati ravvivati da dorature. Sulle pareti a fondo chiaro sono dipinti pergolati o tabernacoli del tipo esedra coprenti figurine a colori: sparse dappertutto ghirlande, corone reali, vittorie alate, sfingi, uccelli che volano, papagalli su cerchi, pernici, uccelli acquatici, mazzi di fiori e frutta; lo zoccolo è dipinto a fondo chiaro con cartelle, volute, vasi di fiori, mascherine

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Pozzo Giovanni Battista (notizie Dal 1811): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'"Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina [...]" compilato dal Consierge Felice Boozoky nel 1845 riporta la prima descrizione della decorazione parietale dell'antica "Anticamera verso levante", nell'Appartamento di S. M. la Regina: "Pareti [...] pure dipinti a colori con padiglioni, figure animali e fiori diversi di Pozzi e Rubino". Un documento datato luglio 1811 (TO, Archivio di Stato, Governo Francese, mazzo 185, fasc. I) consente di precisare ad annum l'intervento di Giovanni Battista Pozzo sulle pareti della stanza allora indicata come "grande chambre à manger": l'artista è infatti pagato 1200 franchi per aver "peint les murs [...] en figures, animaux, fleurs, et autres ornemens sur le gout de Raphael uniformes a la peinture de la Voute y existante". L'attribuzione a questo artista non è più espressa nei "Testimoniali di Stato della Vigna della Regina ed annesso Palazzo Chiablese" (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza - cat. 11, m. 653) compilati nel 1864 che si limitano ad affermare: "Le pareti di questa camera sono dipinte parimenti in stile chinese a colori con tempietto figure ed arabeschi guasti in varj siti. Nei quattro angoli pilastrini ricurvi con riquadri contornati da cornice liscia e dorata con fondi dipinti a fiori ed arabeschi" e inoltre "l'imbasamento con base, cimasa semplice ed il basso fondo con dipinti ad arabeschi in stato degradato". Il primo ad avanzare qualche ipotesi attributiva è Eugenio Olivero nel 1942, riferendo che "la camera è tutta elegantemente affrescata da Filippo Minei a grotteschi i quali assumono specialmente un carattere pompeiano a colori variati ravvivati anche da dorature. Sulle pareti curve della volta sono dipinti tabernacoli sotto i quali figurine e pappagalli e poi uccelli di varia specie, farfalle, ghirlande, fiori, mazzi di spighe [...] Sulle pareti a fondo chiaro sono dipinti pergolati o tabernacoli del tipo esedra coprenti figurine a colori: sparse dappertutto ghirlande, corone reali, vittorie alate, sfingi, uccelli che volano, papagalli sul cerchio, pernici, upupe, uccelli acquatici, mazzi di fiori e frutta [...] gli zoccoli sono dipinti a fondo chiaro con cartelle, volute, vasi di fiori, mascherine" (E. Olivero, 1942, p. 20). L'incursione aerea dell'8 agosto 1943 colpisce numerosi ambienti del piano nobile: nell'Anticamera verso levante, il cui soffitto era già stato danneggiato durante l'incursione dell'8-9 dicembre 1942, gran parte delle decorazioni a grottesche che rivestivano le pareti vengono distaccate dal supporto murario retrostante (in particolare da alcune fotografie risulta la totale distruzzione della decorazione della parete nord e della parete ovest) (cfr. S. Garnero, Dai danni di guerra agli anni sessanta. Documenti sugli interventi di manutenzione, in C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, p. 110). Nel 1948 i lavori di ristrutturazione prevedono per la stanza 35, dove è crollata anche la volta decorata, oltre all'"esecuzione del cornicione d'imposta con motivi ornamentali in forte rilievo da eseguirsi mediante calco sui pezzi esistenti", il "restauro e completamento delle lesene in curva agli angoli [...], con ornati e riquadri, nei pannelli delle medesime", intervento, quest'ultimo, oggi in parte degradato (cfr. S. Garnero, op. cit, p. 112, nota 9 a p. 116; SBAAP, TO/656, I, perizia 2.9.1948, voci 8/12). Nel 1960 la decorazione risulta completamente ripristinata come attesta una fotografia conservata presso l'archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte (neg. 18422) datata 10 giugno 1960. Pochi anni più tardi M. Di Mase Franchi ricorda ancora che la camera "era completamente affrescata dal Minei alla grottesca sia nelle pareti, che nel soffitto [...]" (CENTENARIO..., 1965, p. 17). Tra il 1995 e il 1997 la Soprintendenza per i Beni Demoetnoantropologici, Artistici e Storici del Piemonte ha affidato il restauro della decorazione parietale al laboratorio di restauro Rava che ha proceduto a pulire la superficie con l'asportazione dei sali cristallizzati mediante ripetuti impacchi di acqua deionizzata in polpa di cellulosa e carta giapponese in modo da "verificare la consistenza del nucleo a vista e i resti di stucchi decorati, spolverando il terriccio e i detriti che li ricoprivano" (continua in Osservazioni)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206489
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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