scene con figure orientali

zoccolo, 1732 - 1735
Massa Pietro (e Aiuti)
notizie 1721-1760

Lo zoccolo che riveste le pareti presenta una struttura lignea che comprende nove pannelli dipinti con figure e pilastrini intagliati, dorati e dipinti. Sulla parte inferiore si trova uno zoccolino di colore marrone, sormontato da fascia verdina. I pannelli decorati sono inseriti dal lato posteriore e trattenuti da cornici modanate dorate, intorno cui sono dipinte cornicette con motivi vegetali agli angoli. Osservando le fotografie del retro dello zoccolo si può notare che le tavole dipinte sono decorate lungo i lati anche per porzioni laterali non visibili dal lato anteriore. A chiusura della parte decorata vi sono due cornici lignee dorate: una più interna, poco aggettante, che presenta un susseguirsi di piccoli motivi fogliacei decorativi disposti specularmente rispetto al centro del pannello ed una superiore decorata a baccellatura. I pilastri sono decorati nella parte superiore da motivi ad intaglio con decorazione vegetale ed in basso da pitture a intreccio geometrico

  • OGGETTO zoccolo
  • MATERIA E TECNICA legno di noce massello/ intaglio
    legno di pioppo
    legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Massa Pietro (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo zoccolo che riveste le quattro pareti della stanza si articola in sette sezioni, ognuna con pannelli dipinti catalogati singolarmente. Sulla parete nord si trova la parte inventariata con n. 33.01NZ a forma di pilastrino (misure: altezza 78.5/ lunghezza 27.5/ profondità 5.7). Su quella est vi è il n. 33.02EZ (misure: altezza 77/ lunghezza 116/ profondità 7.5), che include un pannello dipinto (misure: altezza 33/ lunghezza 100). A sud si trovano i n.i 33.03SZ a forma di pilastrino (misure: altezza 77/ lunghezza 30.5/ profondità 5.2) e il 33.04SZ (misure: altezza 76/ lunghezza 302/ profondità 6), che racchiude tre dipinti. Sulla parete ovest sono allestiti i n.i 33.05WZ (misure: altezza 76/ lunghezza 126) con un pannello (misure: altezza 33/ lunghezza 69) affiancato da pilastrini ed il 33.06WZ (misure: altezza 76/ lunghezza 116) attorniato anch'esso da pilastrini. Sulla parete nord infine il n. 33.07NZ (misure: altezza 76/ lunghezza 300/ profondità 6), che racchiude tre dipinti.Nel gabinetto cinese n. 33, l'unico non definito "alla China" nell'inventario del 1755, non c'è traccia di un'unica regia complessiva riscontrata invece negli altri gabinetti della Villa. In effetti "sulla parete est la grande specchiera e le sovrapporte sono inserite a fatica e con uno scasso, se pur piccolo, nell'intonaco per far posto alle cornici; sulle pareti in alto sono presenti listelli per la tappezzeria a due quote diverse. In basso si è scalpellato l'intonaco per inserire, senza protezione posteriore, lo zoccolo, la cui lunghezza non corrisponde a quella delle pareti. Al suo interno, infine, le tavolette con scene cinesi sono coperte in particolari decorativi forse previsti per una incorniciatura più ampia (C. Mossetti, "I Gabinetti di Villa della Regina. Modelli e confronti", in L. Caterina e C. Mossetti, a cura di, "Villa della Regina. I Il riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento", Torino 2005, p. 132). Dopo lo smontaggio è emerso infatti che i pannelli sono dipinti anche lungo i margini con porzioni di scene non visibili dopo l'assemblaggio con la struttura e che la falegnameria denuncia almeno un intervento di allargamento, con inserti uniformati al resto, per cui si ipotizza che lo zoccolo intero o solo i pannelli possano provenire da un'altra sala della Villa o da altrove e qui rimontati. Le tavolette sono formate da una struttura in pioppo con tre inserti lignei di fibra più resistente, tipo noce, per evitare deformazioni e rendere la superficie più planare possibile. Ripetuti furono gli interventi di manutenzione, come dimostrano le analisi chimiche di alcuni campioni condotte da Stefano Volpin che in un pilastrino dello zoccolo hanno rivelato ad esempio una ridipintura grigiastra con componenti usate soltanto a partire dal 1916 circa.Per quanto riguarda l'attribuzione, il confronto con altre due boiseries di gabinetti cinesi di Villa della Regina, (n.i 25 e 37), entrambe con la firma "P. M." interpretata come Pietro Massa, induce a proporre la medesima paternità. Sulla figura di Massa, documentato nei registri della Real Casa dal 1721 al 1754, la ricerca archistica in corso sta portando alla luce nuovi dati storici. Numerosi sono i pagamenti che lo menzionano attivo con continuità negli appartamenti della corte ed in particolare in Palazzo Reale, dove risulta aver lavorato nel gabinetto cinese al primo piano negli anni 1736-1737, nel gabinetto del pregadio della Regina nel 1734, nella galleria delle Battaglie nel 1744, nel gabinetto delle lacche al secondo piano nel 1749 e in quello del poggiolo nel 1722 (cfr. Baudi di Vesme A., "Schede", Torino 1966, vol. II p. 662; Angela Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, pp. XLV-XLVI e n. 50; Angela Griseri, "I nuovi protagonisti della decorazione" in Andreina Griseri-Giovanni Romano, "Filippo Juvarra a Torino. Nuovi progetti per la città", Torino 1989, pp. 245-247). L'attribuzione a Massa è sostenuta dalla bibliografia storica: Eugenio Olivero scrisse di pensare <> (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, p. 25)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206423-0
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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