motivi decorativi, figure maschili, farfalle e scimmie

decorazione pittorica, ca 1675 - ca 1749
Massa Pietro (attribuito)
notizie 1721-1760

La decorazione pittorica dello sguincio di porta si articola in girali vegetali, grottesche e farfalle, completati nel voltino da una coppia di figure maschili dai tratti orientali, entro padiglione e due scimmiette ai lati

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Massa Pietro (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dai primi saggi effettuati nella sala da Sandra Perugini emerge che la decorazione originaria degli sguinci delle finestre e della porta verso sud è coerente con la parte superstite del dipinto murale nello zoccolo. Negli sguanci la restauratrice ha distinto quattro fasi successive: la più antica con decorazione ad affresco raffigurante girali floreali, quella successiva con girali floreali (caratterizzati dai colori azzurro e rosso) su fondo chiaro, poi ripresa con racemi floreali ocra lumeggiati in bruno e oro su fondo grigio e l'ultima di ripristino della precedente. All'epoca in cui fu steso il terzo strato pittorico sui decori con racemi e farfalle risalirebbe la realizzazione dello zoccolo ligneo alle pareti. Nello sguincio in esame la decorazione della porzione di parete più vicina all'attiguo gabinetto cinese indica l'intervento dello stesso pittore attiguo in quella sala. In attesa di verificare se il prossimo restauro confermerà le indagini stratigrafiche, si propone una doppia datazione: al Seicento per il primo strato di decorazione e al Settecento per lo strato pittorico tuttora visibile. Per la prima fase si ricorda che Augusto Pedrini pubblicò, nell'articolo "Sul palazzo Chiablese detto anche Villa Ludovica presso la Villa della Regina", due fotografie della decorazione dello zoccolo proponendo una datazione intorno al 1634 (cfr. A. Pedrini in "Atti e rassegna tecnica della Società ingegneri e architetti in Torino", nuova serie, a. 15 n. 1, gennaio 1961, pp. 26-28). Lo studioso riferì che tali affreschi della "sala cubicolare del Re" della "Villa Ludovica presso la Villa della Regina" daterebbero "dall'anno 1634 al 1650" e "secondo gli studi del Vesme dovrebbero essere dei pittori M. Antonio Giamelo e Agostino Parentani torinesi. Per i fiori si fa il nome del pittore Domenico Fea di Chieri che molto operò nella Vigna di Madama Reale". Allo stato attuale delle ricerche, verificato che i pagamenti ai citati pittori Giamelo e Parentani riguardano generici lavori fatti per feste tenutesi alla Vigna nel 1634, si propone un'attribuzione ad ambito piemontese dell'ultimo quarto del XVII secolo. Per quanto riguarda invece l'intervento settecento si pensa di poterlo riferire allo stesso pittore attivo per le tavolette dello zoccolo, della mostra di porta e per la volta del gabinetto verso mezzogiorno, e ponente (n. 33), oggetto di studio nell'ambito del progetto in corso sui gabinetti cinesi di Villa della Regina. Il confronto con altre due boiseries di gabinetti cinesi di Villa della Regina, (n.i 25 e 37), entrambe con la firma "P. M." interpretata come Pietro Massa, induce a proporre la medesima paternità. Sulla figura di Massa, documentato nei registri della Real Casa dal 1721 al 1754, la ricerca archistica in corso sta portando alla luce nuovi dati storici. Numerosi sono i pagamenti che lo menzionano attivo con continuità negli appartamenti della corte ed in particolare in Palazzo Reale, dove risulta aver lavorato nel gabinetto cinese al primo piano negli anni 1736-1737, nel gabinetto del pregadio della Regina nel 1734, nella galleria delle Battaglie nel 1744, nel gabinetto delle lacche al secondo piano nel 1749 e in quello del poggiolo nel 1722 (cfr. Baudi di Vesme A., "Schede", Torino 1966, vol. II p. 662; Angela Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, pp. XLV-XLVI e n. 50; Angela Griseri, "I nuovi protagonisti della decorazione" in Andreina Griseri-Giovanni Romano, "Filippo Juvarra a Torino. Nuovi progetti per la città", Torino 1989, pp. 245-247). L'attribuzione a Massa per il gabinetto è sostenuta dalla bibliografia storica: Eugenio Olivero scrisse di pensare <> (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, p. 25)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206413
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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