paramento liturgico, frammento - manifattura piemontese (?) (metà sec. XVIII)

paramento liturgico,

Parato composto da velo e manipolo. Sullo sfondo ecrù si snoda la composiziona simmetrica impostata su un'asse centrale verticale. Un trionfo floreale, incentrato su un ricco grande fiore, è inserito entro una maglia aperta creata da una coppia di sinuosi tralci dai quali si originano fiori e foglie accartocciate. Il disegno è realizzato con trame lanciate nelle tonalità del verde, crema, arancio, giallo, rossa, celeste, lilla e grigia

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA seta/ raso/ trama lanciata
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il motivo decorativo del tessuto è legato alle composizione simmetriche che caratterizzano la produzione tessile degli anni Quaranta del Settecento come illustrano, ad esempio, i frammenti conservati presso il Kunstgewerbemuseum di Colonia (B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, pp. 321322, schede nn.555, 558-559) o la pianeta del Museo Diocesano di Brescia (Indue me Domine. I tessuti liturgici del Museo Diocesano di Brescia, Venezia 1998, p. 150, scheda n. 43 di A. Geromel Pauletti). Rispetto però ai manufatti realizzati in questi anni, il manufatto di Bolzano presenta una composizione più aerea e meno fitta ed un gusto per la stilizzazione degli elementi floreali; elementi che posticipano la datazione alla metà del secolo, come illustrano, ad esempio, la tunicella, datata al 1740-1750, conservata presso la chiesa di San Martinio a Tolmezzo ( M. VILLOTTA (a cura di), I paramenti sacri tra storia e tutela, catalogo della mostra, Tavagnacco 1994, pp. 144-145, scheda n. 49 di M. Lunazzi Mansi). la pianeta, del 1750-1770, di ambito messinese di Mussomeli (G. CANTELLI (a cura di), Magnificenze nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, vol. II, pp. 500-501, scheda n. 71 di S. Lanuzza), il parato, di produzione veneziano ed ancorato al 1740-50 della collezione Cini (D. DAVANZO POLI, La Collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti antichi, in "Bollettino dei Civici Musei Veneziani d'Arte e Storia, 1989, vol. XXXIII, n 1-4, p. 151, scheda n. 133), i due frammenti, di ambito probabilmente veneziano e datati al 1740-60, della collezione Gandini (D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI ( a cura di), Musei Civici di Modena. La collezione Gandini Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, p. 201, scheda n. 338 di I. Silvestri e pp. 201-202, scheda n. 339 di D. Digilio), la coeva pianeta smontata del Museo Diocesano Tridentino (D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 140, scheda n. 88 di D. Digilio), ilcontemporaneo telo del Museo Civico di Treviso (D. DAVANZO POLI ( a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV-XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 79-80, scheda n. 103) e il parato della Basilica del santo di Padova, datato al 1760 (D. DAVANZO POLI (a cura di), Basilica del santo. I tessuti, Roma 1995, p. 108, scheda n. 73). L'impostazione simmetrica del disegno, che dona sollenità al manufatto, era già considerata, nel Settecento, inadatta e monotona per l'abbigliamento, ma perfettamente consona per l'arredamento e l'uso liturgico (D. DEVOTI e G. ROMANO (a cura di), Tessuti antichi nele chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, p. 181). La diffusione del decoro rende complessa l'attribuzione del tessuto che, in modo dubitativo, viene ascritto a manifatture piemontesi, alle quali è stato attribuito un parato di Sant'Evasio di Casale Monferrato (M. VIALE FERRERO, Tessuti e ricami, in V. VIALE (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 10, scheda n. 10, Tav. 10; A. M. COLOMBO, Il patrimonio tessile della Cattedrale, in Il duomo di Casale Monferrato. Storia, arte e vita liturgica, Atti del convegno (Casale Monferrato 16-18 aprile 1999), Novara 2000, p. 191) che illustra appieno la qualità ed il livello raggiunto dai tessitori piemontesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205620-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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