La stola è formata da 3 frammenti di damasco di seta rossa. Il damasco è decorato con un motivo formato da grandi maglie create da un grosso tronco sul quale si avviluppano foglie. Dai tronchi inoltre si dipartono sottili racemi fioriti. La stola presenta, al centro del troncone e sulle alette, tre croci eseguite con un gallonein oro filato, decorato con motivi geometrici. I bordi sono rifiniti con un merletto in oro filato e lamellare, eseguito a fuselli, ornato con un motivo a picole valve. Lungo l'orlo delle alette è stata applicata una frangia in oro filato. Al centro, su un lato, è stato applicato un nastro in tela di cotone rosso. Su un lato è stato cucito un fiocco, dalla forma conica, in oro filato, trattenuta da una coppia di cordoni in oro filato, intrecciato a seta gialla. La fodera è realizzata con 8 frammenti di tela di cotone rosso

  • OGGETTO stola
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto è una delle innumerevoli varianti del motivo a grandi maglie formate da tronchi, assai diffusa nell'area del novarese (A. M. COLOMBO, I damaschi tra Cinquecento e Seicento: un'indagine territoriale, in P. VENTUROLI (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994, pp. 66-70). Fra le numerose testimonianze, si possono citare il manto del piviale della prima metà del Seicento della parrocciale di San Lorenzo a Bognanco Dentro (P. VENTUROLI (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994, pp. 246-247, scheda n. 25 di A. M. Colombo), il paliotto della parrocchiale dei Santi Andrea e Gaudenzio Valduggia (Ibid. pp. 206-208, scheda n. 11 di A. M. Colombo) e il baldacchino processional e del 1658 della chiesa parrocchiale di San Giacomo a Campertogno (Ibid. pp. 218-220, scheda n. 14 di A. M. Colombo) e il piviale, collocato fra il 1598 ed il 1618, della Basilica di San Giulio (F. FIORI, I paramenti della Basilica: note storiche e tecniche, in San Giulio e la sua isola nel XVI centenario di San Giulio, Novara 2000, p. 227) ; Dal momento che la critica è concorde ad attribuire questa tipologia tessile ad una manifattura milanese (A. M. COLOMBO, I damaschi tra Cinquecento e Seicento: un'indagine territoriale, in P. VENTUROLI (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994, pp. 61-63), si ricollega all'ambiente lombardo il damasco e lo si data alla prima metà del Seicento.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205572
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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