Comunione. comunione degli apostoli

dipinto,

La composizione è incentrata sulla figura di Cristo, che in piedi, sopra ad una pedana rialzata (di cui si leggono i gradini in primo piano), porge la Comunione ad uno dei discepoli, inginocchiati davanti a lui. Attorno si dispongono gli altri apostoli, tutti inginocchiati ed intenti ad osservare la scena; sopra la testa di Cristo, un angelo in volo sparge l'incenso, agitando un turibolo argentato. Cornice a listelli lignei

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Trono Alessandro (1697/ 1781): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Uno studio attento sulla tela è stato recentemente effettuato da Michela di Macco, in occasione della mostra romana sulle immagini legate alla figura di San Filippo Neri, che, attribuendo la tela al Trono, ne ha evidenziato l'abilità nella stesura cromatica e nell'utilizzo di una luminosità tersa, emergente soprattutto nella resa degli incarnati (M. Di Macco, San Filippo a Torino: pale d'"eccellente pennello" nella chiesa Nuova di Filippo Juvarra, in La regola e la fama. San Filippo Neri e l'arte, catalogo della mostra, Roma 1995, p. 266, fig. 272; pp. 273- 274). Ne ha poi sottolineato la medesima impostazione di alcuni dettagli compositivi presenti in un'altra opera conservata nei locali del Convento torinese, quella attribuita a Cesare Ligari e databile intorno agli anni 1740-1745. Nella Cena in Emmaus del Ligari, infatti, il commensale di destra propone l'identica posa dell'apostolo che riceve l'ostia consacrata del Trono e simili sono gli effetti luministici. Per quanto riguarda l'epoca di esecuzione, la studiosa sottolinea come la dispersione del Libro delle Spese dell'Oratorio, presente un tempo nell'Archivio del Convento e ricordato ancora nel 1942 dal Chevalley non consenta di accertare, con esattezza, l'epoca degli interventi del Trono; tuttavia, suggerisce di associare l'avvio dell'attività del pittore in S. Filippo con l'instaurarsi di un rapporto di fiducia con la nobile famiglia Prever di Giaveno, per cui Trono realizzò tra il 1757 e 1764 le tele di San Lorenzo (Ibidem, p. 271). Un membro della famiglia Prever, Gianbattista, fu, infatti Prefetto di San Filippo, e fu lui ad introdurre nella chiesa filippina Torinese lavori di artisti piemontesi (si veda, ad esempio, la commissione al Piffetti del paliotto per l'altar maggiore della chiesa)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205293
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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