miracolo di Sant'Eligio
La composizione è racchiusa entro una cornice a tre bande affiancate di colore blu, rosso e bianco. Essa si apre a sinistra con la rappresentazione di un edificio fortificato (porta cittadina o fortilizio) dinnanzi a cui è posta la figura di S. Eligio in veste di fabbro, con un lungo grembiule indossato a difesa dell'abito. Egli è alle prese con un'incudine posata su un ceppo di legno di color ocra giallo. Il santo è ritratto nell'atto di slanciare il braccio sinistro all'indietro per colpire con il martello un ferro di cavallo che, per mezzo di un paio di tenaglie, tiene fermo sull'incudine con l'altro braccio. Di seguito a questa figura, e parzialmente sovrapposta ad essa, si trova nuovamente ritratto S. Eligio nell'atto di riattaccare una zampa ad uno scalpitante cavallo indemoniato, dopo avergliela tagliata per rifarne la ferratura. Il santo s'inchina di fronte all'animale ferito, coperto da una gualdrappa decorata, accanto a cui si trova la figura del palafreniere
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di Santa Maria della Stella
- INDIRIZZO Via Santa Maria della Stella, Rivoli (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fonti locali che segnalano le pitture al piano terra del campanile della Collegiata Alta di Santa Maria della Stella (antica chiesa del convento domenicano della città) sono E. Barraja, "Rivoli e i suoi dintorni", Torino 1906 ed E. Olivero, "Il campanile restaurato della Collegiata di Rivoli", in "Torino, Rassegna mensile municipale", IX, Maggio 1931. Sull'identificazione della figura del santo con quella di S. Eligio si veda G. Kaftal, "Iconography of the Saints in the paintings of North West Italy", Firenze 1985. F. Monetti-A. Cifani, "Una sinopia di S. Eligio ed un frammento di soffitto ligneo con santi a Rivoli (Torino)", in Idem, "Frammenti d'arte", Torino 1987, datano il dipinto murale in oggetto alla seconda metà del Quattrocento, definendolo una sinopia. In disaccordo con questa datazione e l'indicazione della tecnica S. Bombino, "Opere d'arte medioevale a Rivoli", Tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1998-1999, Relatore prof. G. Romano, che propone una tecnica mista a fresco e a secco (forse una pittura a calce, oggi completamente perduta) ed una datazione anticipata al principio del XIV secolo. Per riscontri cronologici si vedano i dettami della moda e dell'acconciatura dell'inizio del Trecento indagati da L. Bellosi, "Moda e costume negli affreschi pisani e loro datazione", in Idem, "Buffalmacco e il trionfo della morte", Torino 1974 e L. Bellosi, "La barba di S. Francesco. Moda e cronologia nelle 'Storie di S. Francesco' ad Assisi", in Idem, "La pecora di Giotto", Torino 1985. Per un confronto cronologicamente pertinente si veda P. Raffaelli, "Cruet", in D. Peyre-A. Palluel Guillard, "Fresques et peintures murales en pays de Savoie", Chambéry 1988. Da segnalare una possibile relazione tra le pitture in esame ed il perduto ciclo pittorico di inizio Trecento presso la Loggia del Castello di Rivoli, a commemorazione del soggiorno del 1310 del corteo imperiale di Enrico VII di Lussemburgo. Per lavori presso la loggia e l'aula del Castello, in un periodo compreso tra il 1312 ed il 1314, sono documentati tre artisti che dipingono ad olio; in proposito F. Gabotto, "La pittura ad olio in Piemonte nella prima metà del XIV secolo", in "Bollettino Storico-Bibliografico-Subalpino", Anno VIII, n° IV, Torino 1903
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204897
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso, a destra - Illeggibile - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0