APOSTOLO

scultura,

Figura stante, vestito di tunica e mantello, con i capelli lunghi sciolti sulle spalle e la barba; si porta una mano al petto (l'altro braccio è rotto)

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA LEGNO DI NOCE
    legno/ intaglio/ verniciatura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Caraglio (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura in questione costituisce un pendant con l'altra analoga, collocata sul lato destro dello stesso bancone, e potrebbe rappresentare San Pietro o San Paolo (che per altro divennero copatroni della parrocchiale dopo la soppressione della chiesa di San Paolo): si tratta di un riuso di materiale precedente, risalente con probabilità del XVII secolo, e forse tratto da qualche oggetto con funzione liturgica diversa (tronetto, stalli del coro...), come indicherebbe la doratura sottostante; anche rispetto alle sculture del bancone da sacrestia seicentesco nel medesimo ambiente si denotano differenze stilistiche, per una maggiore forza plastica dei personaggi e delle espressioni dei visi, oltre che nel panneggio e nell'andamento ondulato dei capelli. La sacrestia attuale della chiesa venne costruita a partire dal 1823, trasferendo quella antica che si trovava dalla parte opposta, accanto al presbiterio; nel Libro dei conti parrocchiali e registo delle lettere e loro risposte 1807, presente nell'Archivio Parrocchiale di Caraglio, vol. 34, si riscontrano nel 1823 i pagamenti per lavori all'assito della sacrestia, e poi alla "nuova Guardaroba in sacrestia" al falegname Giovanni Battista Graffino, figlio di Agostino, attivo in chiesa per numerosi lavori di falegnameria (come la costruzione delle bussole e del coro). Nel 1869 un incendio distrusse la metà della sacrestia, con "il bancone e rispettive guardarobe": in seguito a questo si provvide pochi anni dopo al restauro della sacrestia e al recupero delle parti meno danneggiate. L'armadio in questione è il risultato del rifacimento della seconda metà dell'Ottocento, pur con il mantenimento di alcune parti precedenti; è evidente che il bancone sia stato progettato con l'intento di integrarsi nel miglior modo possibile con il resto dell'arredo della sacrestia. Nel 1871 il parroco richiede aiuto al consiglio parrocchiale per rimediare ai danni dell'incendio: "Al quale Consiglio nelle debite forme congregato rammenta il Pievano Presidente, come in seguito al disastroso incendio suscitato, non si sa come, nella sacrestia Parrocchiale il 30 ottobre 1869 circa le undici di sera, per cui furono abbruciate sacre paramenta per lire circa quattromile, oltre il bancone e rispettive gauardarobe; siasi dovuto ricorrere alla pietà dei fedeli con speciale e pubblica colletta onde riparare ai danni sofferti. [...] In ultimo luogo il Presidente presenta un progetto per la formazione di un nuovo bancone per la sacrestia, in sorrogazione di quello bruciatosi in occasione del lamentato incendio, e per la ristorazione dell'assito della medesima stato pure danneggiato. Ed il consiglio manda a ristorarsi al più presto l'assito, perché veramente guasto ed indecoroso, ma trovando troppo ordinario, e poco addatto il progetto del nuovo bancone presentato dal falegname Ugo Giuseppe, sospende a tal riguardo ogni sua deliberazione, sino a che gliene sia presentato un altro di miglior gusto." (Archivio parrocchiale di Caraglio, faldone 18, doc. 1/19)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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