angeli e motivi decorativi fitomorfi

decorazione pittorica,

La cornice superiore è ornata da una fascia di foglie bianche su fondo giallo. Il motivo decorativo centrale è costituito da una serie di testine alate di cherubini che si alternano a grandi girali di foglie e grappoli d'uva e, ai lati, due putti i cui corpi terminano con una cornucopia. Sotto questa fascia corre un registro a finto marmo, delimitato lateralmente da due grandi capitelli a volute fogliate

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • AMBITO CULTURALE Ambito Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I recenti restauri eseguiti da F. Cavallo sull'ancona e la pala dell'altare maggiore hanno consentito, grazie allo spostamento di quest'ultima, di ritrovare alcuni frammenti dell'antica decorazione murale dell'abside della chiesa cinquecentesca. Il motivo decorativo è costituito da una serie di testine alate di cherubini che si alternano a grandi girali di foglie e grappoli d'uva e, ai lati, due putti i cui corpi terminano con una cornucopia. Sotto questa fascia corre un registro a finto marmo, delimitato lateralmente da due grandi capitelli a volute fogliate. Da quanto si può capire dalle immagini fotografiche scattate dalla Cavallo al momento del suo intervento (gli affreschi non sono più visibili perchè nuovamente coperti dalla pala d'altare) si tratta di due distinte fasi decorative: la prima, con le testine e le volute, sembra un frammento della primitiva decorazione della chiesa rinascimentale, la cui struttura è ancora ben visibile proprio nella zona muraria dell'abside e di buona parte della navata, soprattutto nella parete nord, che non fu mai ricoperta da intonaco se non in tempi recenti, ad opera dell'attuale parroco (cfr. D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. La Pieve di Biella, v. III, Biella 1986, pp. 379, 413). La chiesa del Vernato fu infatti ricostruita tra gli ultimi anni del XV e i primi del secolo successivo e venne consacrata il 17 agosto 1533 da Guglielmo di Gattinara, Vescovo di Nicomedia. In quegli anni si procedette alla decorazione delle varie cappelle dell'unica navata come nel caso della cappella dedicata a "Nostro Signore, alla Madonna e a S. Lucia" sul cui altare nel 1557 si <<...far dipinger l'Imagine di n.ro Si.re g.hu xpo et della beatta Virgine Maria et di S.ta lucia...>>. L'edificio fu però terminato solo nel 1574, come risulta da un istrumento del 20 giugno di quell'anno riportato in un volume di atti di lite del 1749. Il mastro Antonio Brualono di Biella è incaricato di <> (cfr. D. Lebole, op. cit. p. 418). La necessità di abbellire e completare l'edificio nasceva dal fatto che proprio in quegli anni la chiesa di San Biagio diventava la parrocchiale in sostituzione di quella di Sant'Agata, ormai troppo lontana dalle mura. A quest'epoca risale anche l'antica ancona dell'altare maggiore commissionata ai vercellesi Boniforte Oldoni e Materno de Materni nel 1576 e terminata nel 1578 (cfr. Scheda OA NCTN.....). E' quindi probabile che anche l'abside sia stato dotato in questi anni della decorazione prima ricordata e ormai ridotta a pochi frammenti. Con l'erezione del nuovo altare maggiore voluta nel 1767 dal parroco Don Carlo Giuseppe Montalto (1760-1799), si procedette anche a rinnovare la pala dell'altare, spostando quella dell'Oldoni in una cappella laterale dedicata a Santa Maria Maddalena de' Pazzi, e affidandone la realizzazione a Giuseppe Maria Aureggio di Biella, come indica il Libro I dei Conti della chiesa all'anno 1774: <> (cfr. D. Lebole, op. cit. v. III, Biella 1986, p. 435, nota n. 154) e forse anche la zona absidale aggiungendo all'antica decorazione una fascia a finto marmo inquadrata da grandi colonne con capitelli fogliati
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204442
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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