Madonna Assunta

pulpito,

Il pulpito è a forma esagonale, appoggiato ad uno dei pilastri della navata centrale della chiesa. Il pannello sottostante è scandito da riquadature geometriche dorate. Il bordo inferiore e quello superiore presentano una cornice con modanature. Il corpo centrale è scandito da 6 pannelli con una riquadratura rettangolare dorata e all'interno una riduadratura mistilinea anch'essa dorata. Il pannello centrale è quadrato con una doppia cornice dorata: all'interno è un rilievo interamente dorato con la Vergine Assunta a mani giunte, retta da angeli e circondata da una corolla di nuvole. I singoli pannelli sono divisi da figure di angeli, sovrastati da un elemento a voluta e poggianti su sostegni a voluta con al centro un festone, a loro volta poggianti su mensole terminanti con un mascherone e ornate sulla fronte da un motivo a fiore. Immediatamente al disopra corre una cornicetta dentellata

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ scultura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Tiberino Bartolomeo (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE ORTA SAN GIULIO (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pulpito, comprensivo del suo baldacchino, fu donato alla chiesa dalla comunità ortese. E' descritto accuratamente per la prima volta nella visita pastorale del 1677 ed è probabile una sua esecuzione intorno alla metà del 600. La sua struttura segue tipologie adottate in altri esemplari nello stesso territorio, realizzati dal terzo decennio del secolo. Ci riferiamo in particolare al pulpito della parrocchiale di Bolzano novarese, sicuro modello per il nostro seppure con una struttura più elaborata nella presenza dei pannelli istoriati con storie dalla vita di San Giovanni Battista e nella maggiore ricchezza decorativa anche nelle altre parti. Così è significativo per un confronto il pulpito della chiesa di San Vittore nell'Isola dei Pescatori (Lago Maggiore), che analogamente al nostro, presenta come unico pannello istoriato quello centrale e gli altri pannelli decorati con un semplice motivo riquadrato. A continuità di questo discorso si pone più tardi anche il pulpito della parrocchiale di Trobaso (lago Maggiore), opera di Antonio Pino, altrettanto esemplato su quello di Bolzano, pur maggiormente arricchito in sintonia con il clima barocco della seconda metà del XVII secolo. La mancata sopravvivenza della maggior parte di questi arredi antichi nelle chiese del novarese non permette di dimostrare la fortuna incontrata da una certa modalità tipologica, ma è più che presumibile che alcuni modelli primari fossero in genere adottati dalle botteghe di intagliatori presenti nella zona. Quanto all'artefice i documenti della chiesa di Orta non ne restituiscono il nome. Tuttavia qualche ipotesi è possibile, considerando che le nostre conoscenze in materia di arredi lignei non sono più troppo carenti e sono state identificate alcune personalità con il seguito delle loro botteghe e dei loro collaboratori. Tra i laboratori di maggiore successo è sicuramente quello di Bartolomeo Tiberino, la cui attività fu continuata anche dopo la sua morte dal figlio Filippo. Credo che, dalla lettura dei caratteri filologici, il nostro pulpito vada identificato come un'opera uscente dalla cerchia dei Tiberino, forse un loro lavorante che lo eseguì sotto la loro diretta supervisione. E' da ricordare che lo stesso Tiberino fu attivo anche per la parrocchiale di Orta, avendone eseguito il tabernacolo dell'altare mggiore ora perduto.Sul pulpito, fin dalle origini era ricordato un crocifisso antico, poi sostituito da uno moderno. Inoltre alla fine dell'800 l'arredo subì alcune ridorature che coinvolsero le parti già precedentemente dorate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204160-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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