TOMMASO I CONCEDE CARTE DI LIBERTA' AD AOSTA, PINEROLO, YENNE E CHAMBERY. Tommaso I di Savoia concede carte di libertà alle città di Aosta, Pinerolo, Yenne e Chambéry

dipinto, 1865 - 1865

Dipinto con cornice in stucco bianco con battuta con ornati ad ovali ed elementi floreali a rilievo

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gastaldi Andrea (1826/ 1899): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 24 luglio 1862 e il 13 novembre 1865 la Casa Reale stipula una serie di contratti con pittori, scultori, marmorai, stuccatori, falegnami e fabbri per il completo rifacimento dello scalone di Palazzo Reale. Con un contratto dell'8 febbraio 1863 i pittori Enrico Gamba, Gaetano Ferri, Andrea Gastaldi e Giuseppe Bertini sono incaricati di eseguire "...quattro dipinti all'olio pel scalone del R. Palazzo di Torino". Contattati a questo proposito fin dal gennaio 1862, i quattro professori ricevono ciascuno il compenso di £ 10.000 suddivise in tre rate. I soggetti da raffigurare sono tratti dalla Storia della Monarchia di Savoia di Luigi Cibrario: "L'idea italiana dovendo necessariamente aver predominio nei dipinti dei quali si vuole abbellire il nuovo Scalone del Palazzo Reale di Torino convien trarne gli argomenti dalle Storie della Monarchia di Savoia per quanto concerne i quattro campi laterali allo scalone medesimo, e riserbare alla volta assai ampia come una sintesi della stessa idea aiutandosi con immagini allegoriche e mitologiche" (cfr. scheda documento n. 127245 di Paola Manchinu). L'assegnazione di queste tematiche ai quattro artisti avviene per sorteggio. Andrea Gastaldi è chiamato a rappresentare il secondo campo, raffigurante "Tommaso I concede carte di libertà ad Aosta, Pinerolo, Yenne e Chambery". Nel documento si precisa che tali carte "sebbene siano state date in vari tempi è permesso al pittore di figurarle come date contemporaneamente rappresentando i Deputati d'essi Comuni che le ricevono riconosciuti della mano del Principe circondato da Cancellieri e Segretarii, da Baroni e Cavalieri in presenza di Beatrice Margherita di Ginevra sua moglie, di Tommaso II, Pietro II ed altri suoi figliuoli e di Beatrice sua figliuola bellissima Principessa, Contessa di Provenza, e Presidente delle Corti d'Amore, tanto celebrata dai trovatori (1191-1232)", con un'attenzione alle tematiche cortesi che è in linea con il medievalismo ottocentesco (cfr. Castellani V., 1989-1990, p. 297). Nel contratto è inoltre specificato che "I Signori Professori prenominati assumono l'incarico di intraprendere secondo i migliori principi dell'attuale Scuola il lavoro a ciascheduno assegnato dall'avvenuto sorteggio e di condurlo a fine in tempo abbastanza utile perché possa venir collocato in opera entro il Mese di (Aprile dell'anno MilleOttocentoSessantaCinque). Inoltre si sottomettono alla condizione che la dimensione e forma precise di ciascheduno di questi lavori sia determinata mediante la consegna che verrà immediatamente fatta a ciascheduno dei Signori Professori del telaro del rispettivo numero e questa dimensione e forma non poter essere menomamente variate, giacché corrisponder debbono allo spazio appositamente formato nella parete. Che prima d'intraprendere il lavoro, i Signori Professori suddetti si assumono volentieri l'obbligo di recarsi a visitare e ponderare il locale destinato a ricevere questi capi d'Arte; e ciò per formarsi una precisa idea della luce che avrà la rispettiva opera loro...". ; ;
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100201264
  • NUMERO D'INVENTARIO 24
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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