Diana

paracamino, 1725 - 1749

Paracamino sagomato con al centro un padiglione blu con esili colonne attorno a cui si avvolgono racemi vegetali, sotto il quale si vede Diana semilunata con arco e freccia su un cirro di nuvole sostenuto da un basamento dorato, decorato da mascheroni. Ai lati si vedono grottesche di colore blu, rosso e oro raffiguranti busti, trofei di caccia e cani saltanti. Contorna il pannello un profilo dorato a palmette

  • OGGETTO paracamino
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fariano Giovanni Francesco (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Minei Filippo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paracamino raffigurante la dea Diana nel 1755 decorava la mostra di camino collocata nella parete est dell'Anticamera verso Ponente nell'Appartamento di Sua Maestà (stanza n. 23). La descrizione concisa, ma esaustiva, riportata nell'"Inventaro de mobili, ed altri oggetti esistenti nel Palazzo della Vigna di S. M.", compilato in quella data, non lascia dubbi sull'identificazione; non sono però fornite indicazioni sull'autore (cfr. A. Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, p. 8). L'oggetto non subisce spostamenti, dato che risulta essere nella stessa sala sia nell'"Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento [...] esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina [:..]" compilato da Felice Boozoky nel 1845 sia nei Testimoniali di Stato del 1864 (ASTO, Corte, Archivi Privati, Castelli Berroni, mazzo 19; ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, Categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 653: Dotazione della Corona, Villa della Regina, Testimoniali). Una fotografia conservata presso l'Archivio di Stato di Torino, databile verso la fine del XIX secolo, lo riproduce all'interno della mostra di camino di questa stanza, ancora dotata di tutti i suoi arredi (neg. 136959). Gli inventari novecenteschi (1919, 1931) si limitano ad accertare la presenza di un paracamino dipinto senza precisarne il soggetto. Durante il periodo bellico la tela, insieme con altri arredi della villa, è probabilmente trasferita al castello di Agliè, se è corretto riconoscerla in uno dei due "parafuochi [...] a grottesche del Minei" menzionati fra il materiale artistico della villa trasportato ad Agliè nel 1943 (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza [...], mazzo 656 (1882/1963): Inventario dei beni mobili e catalogo della biblioteca, cc. non numerate, vd. Materiale artistico della Villa della Regina trasportato ad Agliè il 2 settembre 1943 e dato in consegna al soprintendente ai Monumenti). In ogni caso il paracamino è nuovamente documentato nell'anticamera verso ponente della villa negli anni '50, come mostra una ripresa fotografica di Pedrini (neg. D/45185, ristampa Piccione 1997). Nel 1976 si ordinava lo sgombero di tutti gli arredi mobili della villa in seguito ai previsti lavori di restauro conservativo e di ricostruzione dell'edificio e dei manufatti esterni. Nel 1978 gli ordini non sono però ancora eseguiti come lamenta in varie lettere l'allora soprintendente Giovanni Romano. Il 12 settembre 1979 il paracamino "decorato da F. Minei" è depositato presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte (cfr. SBAS 67, Archivio Storico, Villa della Regina). Non sembra invece corretta l'indicazione di un suo spostamento nel 1981 nella Palazzina di Caccia di Stupinigi, insieme agli arredi depositati dalla villa, dal momento che non compare nel relativo elenco (SBAS TO, Archivio Corrente, Villa della Regina, Elenco degli arredi provenienti da Villa della Regina depositati nella Palazzina di Caccia di Stupinigi). Il secondo paracamino menzionato tra gli oggetti trasferiti ad Agliè, potrebbe essere quello che in una immagine anteriore al 1933 si vede collocato nell'anticamera verso ponente dell'appartamento della Regina (stanza n. 31) (SBAS TO, Archivio Fotografico, Villa della Regina, neg. 4456), stilisticamente confrontabile con quello qui in esame. L'attribuzione a Filippo Minei della tela raffigurante Diana compare per la prima volta nella pubblicazione di Eugenio Olivero dedicata alla Villa della Regina, senza indicazioni documentarie, ma solo sulla base di una lettura stilistica condivisa da Augusto Pedrini (Il mobilio, gli ambienti e le decorazioni nei secoli XVII e XVIII in Piemonte, Torino 1953, p. 71, fig. 101) e da Angela Griseri, che coglie nelle "doppie cornici con trofei di caccia e grottesche" una ripresa dei modelli di Jean Bérain (1640-1711), interpretati da un disegno più leggero, che sarà esemplare per lo stile della rocaille piemontese (A. Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, p. 8, nota 25; Eadem, I nuovi protagonisti della decorazione, in A. Griseri e G. Romano, a cura di, Filippo Juvarra a Torino. Nuovi progetti per la città, Torino 1989, p. 230). Già negli appartamenti juvarriani del castello di Rivoli erano stati inseriti come filo conduttore intrecci vegetali abbinati a baldacchini eleganti, mascheroni e silhouettes alternate a ghirlande fiorite, richiamando le idee degli ornemanistes (G. Gritella, Rivoli. Genesi di una residenza sabauda, Modena 1986, pp. 155-159, figg. 153-158) (prosegue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100197798
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI telaio - Villa della Regina/ Istituto Figlie Militari, su etichetta di carta rettangolare - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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