battaglia di Rethel
dipinto
1760 - 1760
Marini Leonardo (1735-1740/ Ante 1819)
1735-1740/ ante 1819
La tela rappresenta in primo piano scontri tra uomini a cavallo, animali e soldati morenti, sul lato destro il principe Tommaso, con collare dell'Annunziata e nastro, su un destriero bianco mentre incita l'esercito all'attacco con la spada sguainata. Sullo sfondo sono rappresentati movimenti di truppe lungo una strada che attraversa la pianura solcata da un corso d'acqua. Sul lato sinistro compare una chiesa ed in lontananza una città fortificata con poderosi bastioni ed una collinetta sul margine destro
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 199.2
Larghezza: 267
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ATTRIBUZIONI
Marini Leonardo (1735-1740/ Ante 1819): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Carignano
- INDIRIZZO Via Accademia delle Scienze, 5, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella relazione redatta dopo il restauro si riferisce che il dipinto fu oggetto in passato di interventi di manutenzione e di ridipinture (perizia 33 del 24/12/1991) e si allegano alcune fotografie del "prima restauro", in cui si vedono sul retro della tela alcune numerazioni inventariali riportate dai restauratori (nn. 5018 e 2936).La tela è attribuita a Leonardo Marini, attivo tra il 1760 e il 1806 (la data di nascita si collocherebbe intorno agli anni 1735-40 e quella di morte nel 1819), che avrebbe anche firmato l'opera, come riferisce la bibliografia ("LEONARDUS MARINI FECIT 1760"). Alessandro Baudi di Vesme pubblicò la tela nel Catalogo della Regia Pinacoteca di Torino del 1899 e descrisse nella sala quinta il soggetto: "pianura intersecata da fiumi" attraversata dal principe Tommaso che spinge il suo esercito all'assalto di "un forte che vedesi a sinistra, dal quale il nemico già si ritira, dirigendosi verso il fondo". Nel catalogo della Galleria compaiono altri quattro dipinti di battaglie stilisticamente omogenei, attibuiti ad autore di ambito fiammingo del XVII secolo (talvolta definito come allievo di Van Dyck e Van der Meulen), di cui quello rappresentante la "Battaglia di Treviri" esposto nella sala ventunesima ed altri tre (con quelle di Breda, Chivasso e Picardia) collocati in deposito, e si riferisce che altri due si trovavano a Palazzo Carignano. Il dipinto appartiene alla serie di tele raffiguranti scene di battaglie condotte dal principe Tommaso di Savoia Carignano, citate nel testo di Marziano Bernardi. La tela settecentesca, come ipotizzò Vesme, sarebbe stata commissionata al pittore dal principe Luigi Vittorio, quarto Principe di Savoia Carignano (1721/1778), per "completare la serie delle battaglie del suo bisavo principe Tommaso", e "per quanto si può desumere dai particolari topografici, deve trattarsi d'una battaglia vinta sulla Somme dal principe Tommaso il 4 agosto 1636". Le vicende storiche della tela e delle altre che costituivano il nucleo originario sono piuttosto confuse e lacunose: Bernardi riferisce che Paroletti nel descrivere la stanza nel 1819 ricordò sette tele, sei di autore fiammingo e quella rappresentante la "prise de Rhetel.. ouvrage de feu Leonard Marini", e che nel 1832 quattro battaglie fiamminghe e quella di Marini furono trasferiti in Galleria Sabauda, dove le censì Vesme a fine secolo. Nel ripercorrere alcuni tratti della vicenda storica della serie di battaglie, lo studioso riferì inoltre che quattro di autore fiammingo si trovavano allora a Racconigi, un'altra fiamminga e quella settecentesca a Palazzo Carignano e l'ultima forse a Palazzo Reale. In realtà sono stati fatti alcuni controlli sia su fonti documentarie sia direttamente sui dipinti conservati a Palazzo Reale e si sono chiariti alcune fasi delle collocazioni storiche. Nell'inventario del 1710, redatto dopo la morte del Principe Emanuele Filiberto Amedeo (1628/1709), conservato nell'Archivio di Stato di Torino (Insinuazione di Torino, 1716, libro II, vol. I, ff.309 e segg.) compaiono nell'ala del Palazzo corrispondente all'Appartamento "Cinque quadri grandi di Battaglie con sue Cornici alla Romana bianche estimati tra tutti lire quindeci mila", che forse costituiscono il nucleo primario. Il passaggio in Sabauda non è in realtà documentato mentre sappiamo con certezza che dal Palazzo Carignano furono trasportate nel 1831 in Palazzo Reale "5 Quadri grandi rappres.i Battaglie" (cfr. "Nota de'Quadri, Incisioni, e Busti levati dal Palazzo Carignano, e trasportati nel Reale Appartamento occupato da S.M. e nel Regio Guardamobili li 25.26 e 27. 8bre 1831" in ASTO, Carte Alfieri, mazzo 29). Si sono reperiti poi un verbale di consegna che attesta il passaggio di quattro tele di dimensioni analoghe a quelle delle nostre (raffiguranti le battaglie di Treviri, di Picardia, di Breda e di Chivasso) dalla Pinacoteca a Palazzo Reale il 1 aprile 1927 (cfr. documento conservato nell'Archivio della Galleria Sabauda e gentilmente fornitomi da Clelia Arnaldi), in deposito temporaneo al Palazzo Reale di Torino su richiesta del Principe di Piemonte, ed una lettera inviata al Ministero della Real Casa a Roma. Prosegue in Osservazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100197534
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso, a destra - LEONAR[DUS]/ MARINI/ FECIT/ 17[60?] - lettere capitali - a pennello nero -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0