episodi degli Atti degli Apostoli

disegno,

Il rotolo è costituito da tre pezzi di pergamena incollati (quello centrale in posizione invertita ) e contiene diciotto scene tratte dagli Atti degli Apostoli, suddivise in due file sovrapposte (con nove scene ciascuna). Sedici di esse sono di formato uguale, rettangolare e due- all'estremità destra del rotolo di formato sempre rettangolare ma più grande (IX e X episodio). L'attuale montatura del rotolo (la bacheca in cui è inserito presenta i ganci per essere appesa in corrispondenza del I e del X episodio) non rispetta l'ordine narrativo delle scene: l'episodio in basso a sinistra risulta essere il IX della narrazione e non il I con la Pentecoste. Ciascun episodio è racchiuso entro una cornice rettangolare delimitata superiormente e inferiormente da una coppia di distici leonini che illustrano il soggetto raffigurato

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro
  • AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ordine degli episodi è stato riportato negli allegati seguendo la versione di Carlo Cipolla. Lungo i margini esterni dei due lati corti sono trascritti due distici (due per parte) che illustrano le funzioni di questi disegni: essi vennero realizzati per preservare la memoria di un ciclo di pitture- quelle di età romanica- decoranti le navate della basilica eusebiana in forti condizioni di degrado e poi andate perdute dopo il rinnovamento della chiesa nel secolo XVIII. La successione delle scene rimanda ad un piccolo gruppo di opere (pittoriche e scultoree) riproducenti il medesimo ciclo, tutte derivanti -secondo Luba Eleen da un comune modello bizantino del X secolo (probabilmente un codice miniato), giunto in Italia tra XI e XII secolo e non pervenutoci. Gli affreschi perduti di Sant'Eusebio riprodotti nel rotolo deriverebbero quindi direttamente o indirettamente da un modello bizantino, fatto che spiegherebbe tra l'altro la presenza nelle scene di architettura ravennati. A livello stilistico gli stretti rapporti con le miniature dell'Evangeliario senza numero (codice C della Biblioteca di Vercelli), del 1190-1200, e con il codice LX contenente la vita di Santi monaci Egiziani e i Dialoghi di Gregorio Magno (1190-1200), entrambi prodotti nello scriptorium eusebiano, confermano un'esecuzione locale del rotulo (nello stesso scriptorium capitolare). Nei disegni del rotulo il linguaggio di fondo è ancora romanico (soprattutto perchè in essi si è ricalcato e riprodotto un ciclo di affreschi del secolo XII), ma vi si possono cogliere spunti per un certo naturalismo (per esempio nella raffigurazione dei cavalli e dei loro finimenti) e soprattutto di aderenza al classicismo gotico di inizio Duecento (si vedano i panneggi di San Pietro che battezza Cornelio e di San Paolo che battezza alcuni neofiti)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171240-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI lungo il lato minore del rotolo, a inchiostro - HIC EST DESCRIPTUM MEDIA TESTUDINE PICTUM UM ECCLESIE SIGNANS IBI QUE SUNT ATQUE FIGURAS - caratteri gotici - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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