Cristo in gloria con la Madonna e Santi domenicani

pala d'altare,
Preda Carlo (attribuito)
notizie fine sec. XVII-inizio sec. XVIII

Gruppo di santi e beati domenicani così identificati, partendo dal basso, dal gruppo di figure inginocchiate, da sinistra a destra: Sant'Agnese di Montepulciano, connotata da un mantello ricoperto da piccole croci bianche e da un piccolo crocifisso, quello del Bambino Gesù, che tiene tra le mani; San Ludovico Bertrando; Beata Giovanna di Portogallo; Sant'Alberto Magno, che ha qui come attributi il manto vescovile e un angioletto che gli porge un piccolo crocifisso e un testo sacro. In secondo piano, in piedi, da sinistra a destra, si susseguono: San Pietro da Verona, insieme al giglio regge con la mano destra la palma del martirio; Beato Gundisalvo; Santa Caterina da Siena, con in mano un cuore; San Tommaso d'Aquino, raffigurato mentre volge lo sgurdo verso il Cristo Risorto, e regge con la mano sinistra un modellino di chiesa; Beata Margherita di Savoia; San Vincenzo Ferreri, raffigurato con un giglio, un libro aperto e una fiammella sul capo

  • OGGETTO pala d'altare
  • ATTRIBUZIONI Preda Carlo (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
  • INDIRIZZO Viale Santa Croce. s.n.c, Bosco Marengo (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 1669 è la data di beatificazione di Beata Margherita di Savoia, qui raffigurata. Gli ultimi anni di Beata Margherita di Savoia furono contrassegnati da malattia, pesecuzione, calunnia, le "tre frecce", che secondo antica tradizione Margherita stessa avrebbe ardentemente chiesto a Cristo nel corso di una sua visione; prima di entrare in convento era stata data in sposa a Teodoro II Paleologo, marchese del Monferrato, da suo padre Amedeo di Savoia-Acaja; rimasta vedova nel 1418, attese alla reggenza fino alla maggiore età del figliastro, ed è per questo che nelle raffigurazioni porta sul capo la corona. San Vincenzo Ferrer fu predicatore e taumaturgo. San Ludovico Bertrando è sempre rappresentato in abiti domenicani e come attributi ha un calice d'oro da quale esce un serpente, a ricordo del tentativo di avvelenamento che le popolazioni caraibiche tentarono contro di lui e da cui egli riuscì a sfuggire, e un fucile o pistola, la cui canna si tramuta in Crocifisso, in ricordo del miracolo avvenuto quando un potente signore spagnolo volle ucciderlo ma si vide l'arma tramutare nelle mani. Beata Giovanna di Portogallo venne identificata da Ferrero Viale. Sant'Alberto Magno è spesso raffigurato come dottore della Chiesa; si hanno ancora dubbi sulla reale identificazione del domenicano raffigurato. San Pietro da Verona è un santo domenicano martire: la morte gli fu procurata da Carino da Balsamo con colpi di martello ricurvo nel centro del capo e con altri colpi di pugnale nei fianchi. Beato Gundisalvo viene identificato da Ferrero Viale. Santa Caterina da Siena, martire domenicana, ha il cuore in mano a ricordo dell'offerta della sua vita per la salvezza della Chiesa; Ferrero Viale M. identifica invece questa figura con la Santa Caterina de Ricci. San Tommaso d'Aquino con lo sguardo rivolto verso il Cristo ricorda la visione avuta; la colomba è il simbolo dello Spirito Santo che lo riempiva di Tanta Sapienza. Ferreo Viale M. indica la presenza in questa tela di San Raimondo, mentre invece non segnala la presenza di San Tommaso d'Aquino
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100166557
  • NUMERO D'INVENTARIO 85
  • ENTE SCHEDATORE Bosco Marengo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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