storie della vita della Madonna
modello
1845 - 1847
Canina Luigi (1795/ 1856)
1795/ 1856
Il modello per la nuova basilica del Santuario d'Oropa si compone di quattro elementi in legno (in scala 1:50), oltre alla più piccola componente relativa all'altare maggiore sormontato dal bozzetto della pala con l'effigie della Madonna d'Oropa. L'interno è totalmente decorato a stucco e in pittura policroma. La decorazione pittorica raffigura in gran parte episodi tratti dalla vita della Madonna. La grandiosa volta a botte, che sormonta il colonnato ionico della navata centrale, è decorata con cassettoni in stucco avorio di foggia a riquadri, entro i quali si inseriscono rosoni fitomorfi di tipologia classico-bramantesca
- OGGETTO modello
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ pittura/ doratura
stucco/ modellatura/ pittura
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MISURE
Altezza: 300
Lunghezza: 100
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ATTRIBUZIONI
Canina Luigi (1795/ 1856): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1834 fu nominato vescovo di Biella Giovanni Pietro Losana, il quale diede rinnovato impulso al progetto di edificare una nuova più ampia sede per il Santuario di Oropa. Nel 1842 il lascito di L. 30.000 circa, per la costruenda nuova chiesa, da parte di Paola Marocchetti Germano offrì il destro a Monsignor Losana per sollecitare l'Amministrazione del Santuario ad assolvere tale impegno. L'indirizzo del Vescovo determinò anche il fatto che il problema della costruzione venisse affrontato ex novo, affidando l'incarico dello studio di un nuovo progetto all'architetto casalese Luigi Canina, allora già particolarmente affermato e di grande fama. Formatosi a Torino, presso gli architetti Ferdinando Bonsignore e Giuseppe Maria Talucchi, il Canina, era diventato architetto del principe Camillo Borghese, per il palazzo del quale aveva eseguito i lavori di rinnovamento architetttonico, ed era anche al servizio della curia pontificia, durante il papato di Leone XII, Gregorio XVI e Pio IX. Il 19 agosto 1845 il vescovo Losana, essendo a conoscenza della presenza del Canina alla corte torinese, ottenne, grazie all'intermediazione dell'amico il conte Filiberto d'Avogadro di Collobiano, segretario della regina Maria Cristina di Borbone, vedova del re Carlo Felice di Savoia, che l'architetto Canina, accompagnato dal suo collaboratore l'architetto Zeloni (Zelloni), si recasse da Aglié, dove si trovava (presso la residenza della regina), ad Oropa per ideare l'idonea sede della nuova basilica. Tra il 1845 e il 1846 l'architetto casalese elaborò completamente il nuovo progetto e curò personalmente l'esecuzione del modello in legno della nuova chiesa, realizzato in scala 1:50 e sezionato in quattro parti. Al momento non sono noti i nomi degli artigiani ebanisti cui fu affidata la realizzazione materiale, costata £. 15.704,52 (15.104,52). La spesa fu finanziata per due terzi dalla regina Maria Cristina, mentre la restante parte proveniva dal lascito di Paola Marocchetti Germano. Il pagamento avvenne, dopo il sollecito del Canina, nel 1848. Alla metà del 1847 il modello era ormai completato in ogni sua parte, compresa la decorazione pittorica, e il 9 giugno fu presentato al Quirinale, al giudizio di papa Pio IX, che ne espresse parere altamente elogiativo. Dopo la visita del pontefice, anche il principe Camillo Borghese volle esporre il modello per qualche tempo nella sua Galleria all'ammirazione del pubblico. Portato quindi a Civitavecchia e di qui, via mare, a Genova, fu poi trasferito a Torino, nel mese di settembre, dove fu esposto anche qui alla pubblica ammirazione e fu oggetto di attenzione e di visita anche da parte di Carlo Alberto. Fu poi trasferito temporaneamente a Biella (in Vescovado) e quindi finalmente ad Oropa, dove fu esposto con definitiva sistemazione in una sala del piano terreno del Santuario. È evidente che l'esempio più immediato al quale si è ispirato il Canina viene dalla Basilica romana di San Paolo fuori le mura, la cui ricostruzione aveva richiamato l'attenzione e sollevato il dibattito degli architetti e dei pittori romani dell'Ottocento: rasa al suolo quasi completamente da un incendio nel 1823, nel 1840 fu poi consacrato il nuovo transetto e nel 1850 inaugurata solennemente l'intera fabbrica da Pio IX
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100143217-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul cornicione soprastante il colonnato ionico - PIO IX P.M. BENEDIVA E AUGURAVA FELICE EDIFICAZIONE NEL QUIRINALE IL GIORNO VIII GIUGNO MDCCCXLVII - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0