Maria Vergine bambina con Sant'Anna e San Gioacchino

pendente,

Pendente in oro di forma circolare, lavorato a traforo e a cera persa con l'applicazione per mezzo di incastri e perni di due figure a tutto tondo. Recto con diamanti e smalto bianco, verso con smalti colorati (nero, bianco, verde, blu, rosso) e lastra traforata e incisa con tre piccole teche, ottagonale quella al centro ed esagonali le due ai lati. Il soggetto dell'opera può essere interpretato come Sant'Anna, San Gioachino e Maria bambina. I personaggi con incarnati in smalto bianco e abiti in diamanti taglio rettangolare montati su oro, sono seduti su stilizzati cuscini in smalto rosso, i quali a loro volta poggiano su coppie di cornici a baldacchino triangolari. I montanti superiori definiscono un leggero motivo a volute impreziosito dalla presenza dei diamanti e definito nel verso, dalla lavorazione a incisione come stilizzati motivi vegetali. Questi proseguono nella zona inferiore dove due elementi fitomorfi incorniciano un bocciolo di fiore che sul recto si presenta come un diamante a rombo da cui ne pende uno circolare a goccia

  • OGGETTO pendente
  • MATERIA E TECNICA diamante
    ORO
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Germania Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Cassa di risparmio di Biella e Vercelli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La bibliografia sul Santuario di Oropa ha sino ad oggi soltanto accennato a questo gioiello. Il Trompetto (M. TROMPETTO, Storia del Santuario d'Oropa, 1983) in una nota ne parla come di un dono della Madama Reale Cristina di Francia, riprendento un passo della Historia del Bonino, nel quale viene collegata una guarigione ottenuta dalla regnante "per intercessione della Vergine SS.ma" al "bellissimo monile di diamanti di molto prezzo" donato dalla stessa alla Madonna d'Oropa (BONINO, C. A., Historia della Madonna Santissima d'oropa ne'monti della Città di Biella nel Piemonte, 1659; TROMPETTO, 1983, p. 216). Altra nota ad una grazia ottenuta da Maria Cristina è riportata nel volume del Can. Buscaglia sulle grazie e miracoli della Madonna d'Oropa; al capo dodicesimo: "guarigioni svariate. Personaggi illustri graziati" l'autore riporta: "Così riconobbero la loro guarigione dalla Vergine SS. d'Oropa Madama Reale Cristina di francia e il Principe Maurizio di Savoia che perciò si mostrarono ambidue affezionatissimi verso il Santuario." (B. BUSCAGLIA, Grazie e miracoli della Madonna di Oropa, 1930, p. 129). La recente mostra "Gli ori di Oropa riscoperta per il restauro", tenutasi a Biella, è stata l'occasione per una prima indagine delle vicende storiche che hanno portato quest'oggetto al santuario e così il lebole ha potuto ricostruire che dal 1638 pendeva sul petto della Madonna "un collare tempestato di diamanti con una gioia in fondo con diamanti attorno donaato da Mad.a Reale" (D. LEBOLE, I monili della statua in Gli Ori di Oropa, riscoperta dopo il restauro, 1996, p. 12). Quindi, secondo i dati d'archivio, il gioiello, insieme ad un collare non più esistente, era apposto sulla statua già nel 1638. Negli Ordinati di aprile e maggio 1756, inerenti la decisione dell'allora rettore Martinelli di realizzare la pettorina per la statua della Madonna viene perentoriamente dichiarato in un primo momento che "...però le gioje state regalate dalla casa Reale, quali già attualmente adornano il Sacro Simulacro, rimaner debbono al loro posto, ove si ritrovano e prefino pregano d.o Sig.r Can.co Rettore Martinelli di scrivere al Sud.o Sig.r Tempia Giojeliere per il fatto predetto" (ASO, Ordinato, 28-4-1756) e successivamente "...non si deve ignorare a perpetua memoria, ed identità che sijno (le gioje) state donate in parte dalla sempre gloriosa memoria di Madama Reale Cristina di Savoia, e nelle altre parti da distintissimi Personaggi del Stato di S. M. tutte esse gioje divisate per qualità, quantità e forma, col nome delli signori donatori negli inventari che si conservano..." (ASO, Ordinato, 4-5-1756). In questi documenti enchè non venga citato espressamente il gioiello viene documentata l'importanza dei donativi fatti da Casa Savoia al Santuario ed in particolare da Cristina di Francia, importanza che si può riscontrare immediatamente nel tenore delle descrizioni degli Inventari degli anni successivi. Così nel 1757 l'Inventario del 24 novembre elenca i gioielli che ornano la statua in questo modo: "Resta altresì sopra il venerato petto del Simolacro un cuore d'oro appeso il quale sostiene una croce pur d'oro sosteuta da cordone d'oro, (...) Più resta affibiato al suddetto cuore un preziosissimo gioiello con la figura di S.Anna, S.Gioachino e della SS.ma Vergine in oro ornato di diamanti, donato dalla Gloriosa memoria di Madama Reale Cristina di Savoia (...)" (ASO, Inventario, 1757). Anche l'inventario del 1760 parla del pendente che però è appeso alla pettorina e aggiunge una precisazione sul tipo di decorazione: "Sopra il venerato petto del SS. Simolacro brilla una pettorina d'argento tutta ingemmata (...). Al di sotto di essa pettorina pende un preziosissimo gioiello colla figura della SS.ma Vergine, di S. Gioachino e di S. Anna, in oro arricchito di smalto e diamanti, donato dalla gloriosa memoria di Madama Reale Cristina di Savoia (...)" (ASO, Inventario, 1760). Ancora dall'Inventario del 1766, come ha riscontrato il Lebole, il gioiello fu trovato appeso alla pettorina della Madonna "Pende da essa pettorina un giojello smaltato ed ornato di diamanti rappresentante Maria SS.ma, S. Gioachino e S. Anna, dono di Madama Reale Cristina di Savoia di gloriosa memoria" (D. LEBOLE, Ibid., p. 12). Passando agli inventario del 1826 e del 1832 si nota come il tenore della descrizione sia decisamente più veloce, tanto da non ricordare i donatori dei gioielli, inoltre immediatamente sotto la pettorina c'è una "croce di Malta composta di 33 diamanti, - cui è legato - un giojello d'oro smaltato, ed ornato di varij diamanti rappresentante S. Gioachino, M. SS. e S. Anna, al qual gioiello trovasi appesa una piccola croce con bottone di argento avente 24 diamanti (...)" (ASO, Inventario 1826); la descrizione è riportata nell'Inventario del 1832. Arrivando al nostro secolo, oltre alla bibliografia già citata, va segnalata la descrizione che fece del pendente l'orafo del santuario ottavio Cucco, il quale, nella descrizione di tutti i %
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100137666
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sul retro - Ottavio Cucco 1910 Biella/ Cucco Leonzio 1910 - corsivo - a sgraffio -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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