corona da statua, opera isolata - bottega piemontese (sec. XIX)

corona da statua,

Corona di tipo reale in oro. La fascia inferiore, zigrinata, ha bordi a corda ed è decorata con l'ínserimento di ametiste, paste vitree e cristalli di rocca color topazio. Tra queste gemme sono gruppi di cinque diamanti, posti a stella. Lungo il bordo inferiore della base è un circolo di diamanti taglio a rosa, montati in argento. Superiormente sono festoni, in oro, che alternano foglie decorate da diamanti di taglio circolare, montati in argento, a punte decorate da un diamante a castone. La foglia centrale è contraddistinta da un grosso zircone. Sulle foglie si innestano, ad arco, motivi decorativi a foglia di quercia, in lastra d'oro lavorata a sbalzo, cesello e satinatura e decorate ognuna da cinque sferette lucide. 1 rami convergono a ricciolo attorno ad un perno superiore su cui si innesta un globo in oro lucido. Su quest'ultimo insiste una croce apicale in argento, completamente ricoperta di diamanti. La croce ha le terminazioni dei bracci trilobate

  • OGGETTO corona da statua
  • MATERIA E TECNICA gemma
    ORO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Cassa di risparmio di Biella e Vercelli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La corona fu donata dal re Vittorio Emanuele I di Savoia in occasione della Terza Sacra Incoronazione della statua della Madonna d'Oropa, per ornare il capo del Bambino. La bottega orafa è sicuramente torinese. Ma non si sono riscontrati punzoni dell'orafo, mentre è ben evidente, e ripetuto, il marchio di assaggio di Giuseppe Vernoni, di cui si hanno notizie dal 1778, quando fu posto quale assaggiatore all'età di 24 anni, 9avorante argentiere da anni 9 nella bottega di suo padre", dal che si desume fa data di nascita al 1754. Nel 1779 la nomina di assaggiatore gli fu confermata con Regie Patenti. Alla fine del secolo risulta il primo degli assaggiatori e ne riceve la nomina con Regie Patenti nel 1814. Nel 1817 è nominato controllore dell'Ufficìo dei Controllo Generale delle R. Finanze; nel 1824 è pensionato (cfr. GRISERI, Argentieri piemontesi al Quirinale, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, 1986, p. 145). A palazzo reale il Vernoni fu assaggiatore di numerosi pezzi eseguiti da Giuseppe Boffani, Giuseppe Gaia e Giovanni Baglione (cfr. GRISERI, ibid.) e considerando che sulla corona donata lo stesso anno da Maria Teresa di Savoia, moglie di Vittorio Emanuele 1, per l'incoronazione della Madonna d'Oropa, si è identilicato un punzone con mezza luna, forse corrispondente a quello dell'argentiere Giuseppe Borrani (cfr. A. BARGONI, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, 1976, p. 267, B 181), si può avanzare l'ipotesi che lo stesso sia anche autore di questa corona. Anche i dati di stile inducono a riunire sotto uno stesso autore le due corone, soprattutto per quanto riguarda la decorazione e la struttura della fascia di base. Le due corone, che furono donate al Santuario per la stessa occasione, furono portate personalmente dai sovrani il due agosto 1820 e Vittorio Emanuele I "donò l'aurea gemmata corona pel Bambino che tiene l'augusto Simulacro fra le braccia della Vergine ( ... )" (cfr. Terza secolare incoronazione di Maria Santissima, 1821, pp. 26-27). In questa incoronazione, a differenza delle due precedenti e di quella successiva, non è l'amministrazione dell Santuario a commissionare la fattura delle corone, in quanto "gli sfavorevoli eventi politici costrinsero l'arriministrazione ad astenersi dal confezionare nuove corone e a servirsi di quelle già esistenti" (D. LEBOLE, I monili della statua in Gli Ori di Oropa, riscoperta dopo il restauto, 1996, p. 15). La corona, insieme a quella donata da Maria Teresa, è così descritta nel libro dei voti: "Dalle LL. Reali Maestà il Re Vittorio Emanuele, e Regina Maria Teresa d'Austria nella Loro venuta a q.to Santuario, una Corona d'oro per il Bambino guernita di diamanti ed un cerchio pur d'oro ornato di Diamanti aggionto alla Corona del S.mo Simulacro fatto formare da S.M. la Regina"(ASO, Registro dei doni, 111, 1820). L'Inventario dei 1826 così descrive la statua del Bambino: "( ... ) la fronte del bambino è ornata di corona d'oro colle console (?) essa corona è ornata con un grosso diamante montato a giorno con 15 altri diamanti sulle fiori di giglio con altri 90 diamanti nel contorno della fascia; con otto zaffin ed altretanti topazzi, e con 25 brillanti sulla croce. (...)" (ASO, Inventario, 1926). Nel 1910 l'orefice dei Santuario Ottavio Cucco, in seguito alla "pulitura" di tutti i gioielli posti sulla statua ne diede una sommaria descrizione (C. A. CUCCO, Distinta degli oggetti che adornano la statua di N. S. d'Oropa in "Eco del Santuario", 1910, p. 200). Nel 1951 il verbale di inventario redatto alla presenza dell'orafo del santuario Leonzio Cucco registra la corona tra gli oggetti preziosi collocati sulla sacra statua "b) corona in oro e pietre preziose (Bambino) (ASO, Verbale, 195 1) e il Trompetto, in un estratto dell'Eco del Santuario del 1972 ricorda come la corona fu riposta sul capo del Bambino anche nella incoronazione dei 1920 e dice "tutt'ora splende sul capo del divin Infante' (M. TROMPETTO, Le corone della Madonna di Oropa, in "Eco del Santuario", 1972, p. 11). Quindi l'opera fu collocata nella cassetta di sicurezza della Cassa di Risparmio dopo quella data, come attesta anche l'Elenco degli oggetti preziosi collocati sulla Sacra Statua dell'aprile 1972. La corona è inoltre documentata sul capo del Bambino da una serie di matrici d'incisione otto e novecentesche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100137663
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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