La Pia de'Tolomei. MORTE DI PIA DE' TOLOMEI
DIPINTO,
1854 - 1854
Barucco Francesco (1830/ 1906)
1830/ 1906
La cornice del dipinto è in legno intagliato e dorato, con ornati vegetali sullo sguscio centrale. La tela rappresenta Pia de' Tolomei accasciata sul pavimento di un palazzo, con due donne in atto di sorreggerla. Sulla destra sono ritratti un monaco in preghiera, a sinistra un uomo incappucciato e sullo sfondo quattro figure maschili, due delle quali armate di lance
- OGGETTO DIPINTO
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ATTRIBUZIONI
Barucco Francesco (1830/ 1906)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fu dipinta da Felice Barucco (Torino 1830-Valperga 1906), allievo dell'Accademia Albertina di Belle Arti. Il giovane artista esordì alle esposizioni della Società Promotrice delle Belle Arti torinese nel 1847 con cinque paesaggi e il quadro storico "La sentenza di morte di M. Faliero (da Byron)". Proseguì esponendo nel 1853 la "Giovane donna dei dintorni di Roma...", pubblicata nell'Album, nel 1854 la presente "Pia de' Tolomei (dalla tragedia di Marenco)" e l'anno successivo "Dante che scrive la Divina Commedia" acquistati dal Re, nel 1856 "Isabella Orsini e il paggio", richiesto da un Ministero della Real Casa, e nel 1859 "La Figlia del deserto", acquistata dalla Società. Dai titoli indicati emerge che dimostrò fin da subito l'interesse per i ritratti, i soggetti storici e letterari, con particolare predilezione per i temi danteschi. Compiuto un soggiorno di studio a Roma, fece ritorno a Torino, dove ricevette commissioni ed ottenne acquisti dalla famiglia reale, e poi dal 1863 al '66 soggiornò a Parigi e a Londra, dove espose con successo alla Royal Accademy. Alle Società Promotrici delle Belle Arti di Firenze, Genova e Torino presenziò con almeno 148 opere, tra cui la tela in esame presentata all'esposizione torinese del 1854 con numero di catalogo 40, titolo "La Pia de'Tolomei" e valutazione di £. 1200. Il "tema dantesco ... si rifà direttamente all'omonima tragedia di Carlo Marenco", come il "Dante che scrive la Divina Commedia" dell'anno successivo, anch'esso acquistato da Vittorio Emanuele II (cfr. M. Caldera in "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865" di Pierangelo Dragone, Torino, 2001, p. 307). Nell'ultimo periodo l'artista si orientò verso soggetti legati al mondo contadino, al folclore e ai temi sacri. Espose alla Promotrice fino al 1884 e quindi si ritirò nel Canavese, a Valperga dove morì a 76 anni. Una sua opera si conserva alla Galleria d'arte moderna di Torino ("La spigolatrice") (cfr. Eraldo Bellini, "Pittori piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento (dalle Promotrici Torinesi)", Torino 1998, p. 28).||La "Pia de' Tolomei" fu destinata ad arredare Palazzo Reale, prima una sala al terzo piano e poi il corridoio verso la Cappella della Sindone, da cui fu prelevata e portata in Palazzo Chiablese in epoca posteriore al 1966.||Il dipinto fu pubblicato nel catalogo della mostra dedicata a "Romanticismo storico", a cura di Sandra Pinto, nella sezione IV "I grandi personaggi della poesia romantica" (cfr. Sandra Pinto, a cura di, "Romanticismo storico", catalogo della mostra, Firenze 1973-4, p. 45 come "episodio dal Sestini ... Torino 1854 n. 40 e Rovere 1858 p. 177"). Le opere scelte per la vicenda, narrata da Dante, Sestini e Marenco, furono la "Pia de' Tolomei" di Eliseo Sala conservata nella Pinacoteca civica di Brescia, la scultura "Nello con la Pia" di Pio Fedi in collezione privata fiorentina, l'opera anonima "Nella fossa della Pia" in collezione privata fiorentina e la celebre scultura di Alfonso Balzico "Nello della Pietra e la Pia de' Tolomei" (cfr. ibidem, pp. 331-333). In epoca recente la tela fu esposta a Siena per la mostra "Pia de' Tolomei: una leggenda romantica", nel cui catalogo si legge dell'iconografia della tela "dalla marcata impostazione teatrale e drammatica, derivata dalla scena finale della tragedia di Carlo Marenco del 1837 (Giornata V, scena III). In questo dipinto l'artista piemontese raffigura, come tolta dal palcoscenico, il momento della morte dell'infelice sposa senese" sotto gli occhi del padre, dalla barba canuta, del servitore carceriere con le guardie alle sue spalle, e del marito Rinaldo appoggiato alla balconata. "Traspaiono in questo pregevole dipinto, di forte impronta hayeziana, le qualità artistiche per le quali Barucco andava giustamente famoso, ovvero un'attenta precisione di colorito e la severità di disegno, nonchè una sicura capacità scenografica e abilità ritrattistica, evidente nel monaco orante, nel bellissimo Tolomei e nei volti delle donne" (cfr. "Pia de' Tolomei: una leggenda romantica", catalogo della mostra, Siena 1999, pp. 104-105 scheda n. 7 di Piergiacomo Petrioli)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100117089
- NUMERO D'INVENTARIO 1781
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI retro, cornice, in basso a sinistra - 1781 - a gesso/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0