CROCE DA TAVOLO, opera isolata - produzione della Terrasanta (sec. XVIII)

CROCE DA TAVOLO, 1700-1799

La croce d'altare è formata da una base mistilinea a sezione rettangolare che si erge su una coppia di piedi semicircolari, con specchiatura creata da un trittico diviso da colonne doriche, sulle quali si innestono tre archi a tutto sesto; sopra al pannello centrale è presente un medaglione ovoidale. La croce latina, che presenta un innesto a baionetta, è caratterizzata da terminazioni quadrilobate, poste ai vertici della traversa e del montante, sul quale è presente, al centro, un quinto medaglione polilobato

  • OGGETTO CROCE DA TAVOLO
  • MATERIA E TECNICA legno/ impiallacciattura
    legno/ intarsio/ madreperla
    legno/ verniciatura
    madreperla/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Della Terrasanta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manufatto attesta la diffusione, in Occidente, dei lsvori eseguiti in Terrasanta: nel 1598 Giovanni von Kotovic dichiarava che a Betlemme i cristiani "fanno croci di olivo che ornano con pietre da loro dove si sono svolti i misteri del Salvatore. Riuniscono i noccioli di terebinto e delle olive con un certo numero dei quali i latini sogliono pregare, come pure fanno formas lapideas del Santissimo Sepolcro e del Presepio del Signore" ; oggetti apprezzati e ricercati in Europa non solo come oggetti di devozione, ma apprezzati per l'abilità dell'esecuzione. Corlenio Magni scrisse, nel 1674, che i cristiani di Betlemme "s'impegnano di più a lavorare santuari, cioè corone, croci, modelli del Santo Sepolcro" (M. PICCIRILLO, Artigianato al servizio dei Luoghi Santi. I modelli dellabasilica del Santo Sepolcro, in M. PICCIRILLO (a cura di), In Terrasanta. Dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi, catalogo della mostra di Milano, Firenze Milano 2000, p. 172). Tali opere erono spesso eseguite su modelli riprodotti per un ampio arco cronologico, senza sostanziali modifiche, che non permettono di definire con maggiore precisione che, sulla base di opere affini, viene collocata al Settecento (M. PICCIRILLO (a cura di), In Terrasanta. Dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi, catalogo della mostra di Milano, Firenze Milano 2000, p. 299, schede nn. 475, 478). Tali lavori erano apprezzate anche nei territori sabaudi, come testimonia, oltre la croce conservata presso la Cappella della SS. Sindone, anche la croce di legno "pretioso intagliata a piccolissime figure rappresentanti il vechio e nuovo testamento", datata al XVII secolo e di ambito greco, donata nel 1730 al santuario di Oropa, dal curato Giuseppe Antonio Canicani di Vercelli P. PIVOTTO, Oropa: devozione, grandi imprese e artisti, in V. NATALE (a cura di), Arti figurative a Biella e Vercelli. Il Seicento e il Settecento, Candelo 2004, pp. 71, 73). Sfortunatamente on si è rintracciato alcun elemento documentario attraverso il quale poter determinare quando il prezioso manufatto entrò in possessi dai Savoia, dal momento che la prima attestazione è presente nell'inventario redatto nel 1880, ove sono ricordate, con i numeri 7583 e 7584, " Due croci di legno nero impiallacciato di madre perla rappres. la Passione di N. S. (Lavoro di Gerusalemme) " (A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 12861, Reale Palazzo di Torino Inventario Mobili di Dotazione della Corona Volume 2, fol. 353); nell'inventario redatto nel 1911, sono registrate coi numeri 2038 e 2039 "Due croci in legno impiallacciato in madreperla rappresentanti la Passione di Nostro Signore -(Lavoro esiguito nei Luoghi Santi ) a £ 20 cad" (A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 12870, Inventario dei mobili d'arredo di dotazione della Corona di S. M. il Re esistenti nel Real Palazzo di Torino e fabbricati annessi. Vol. I, fol. 138). Si sottolinea, infine, che la croce testimonia anche il legame fra i Savoia e Gerusalemme; un legame sottolineato, inoltre, da un ricco parato, donato da Vittorio Emanuele II e Umberto I, fra il 1872 ed il 1880, che già nel 1884, aveva bisogno, secondo alcune lettere conservate presso l'Archivio Arcivescovile di Torino, di numerosi restauri (sul parato si veda AATO, Cappella Palatina, mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911. fol. 39bis)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108097-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 2164/ 2038 D.C
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sulla croce/ in alto/ su titolo - INRI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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