VELO OMERALE, opera isolata - manifattura francese (secondo quarto sec. XIX)

VELO OMERALE, 1825 - 1849

Il velo è realizzato con un pannello di taffetas laminato broccato: sul fondo ecru, reso luminoso da una laminatura eseguita con trame supplementari in argento lamellare, broccato con oro laminato e riccio e seta tinta in verde, blu, azzurro, celeste, rosa e viola. Le broccature eseguono il disegno formato da sinuosi tralci di spighe di grano intorno al quale si avviluppano fiori di garofano e di fiordaliso; questo decoro si intreccia con un altro nastro dorato, creando una struttura a maglie irregolari. Il manufatto è foderato con diagonale di seta ecru. Il velo è rifinito con un merletto a fuselli, in oro filato e lamellare, decorato da un motivo a piccole valve; lungo i lati brevi è posta una frangia in oro filato

  • OGGETTO VELO OMERALE
  • MATERIA E TECNICA seta/ diagonale o saia
    filo d'oro/ merletto a fuselli o tombolo
    filo metallico/ doratura/ tessitura a telaio
    seta/ broccatura
    seta/ laminatura
    seta/ taffetas
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella metà del quinto decennio del Settecento venne creato in Francia il motivo "a meandro", disegno che, in molteplici varianti, venne prodotto per tutto il terzo quarto del Secolo (P. THORNTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, pp. 125-134; D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, pp. 30-31; M. CUOGHI COSTANTINI, I tessuti del '700: la seduzione della tecnologia, in La collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, pp. 51-52; C. BUSS (a cura di), Il disegno a meandro nelle sete broccate 1745-1775, catalogo della mostra, Milano 1990). Sui tessuti si snodano, con andamento serpentino, boa, tralci fioriti, nastri, pizzi e galloni; un decoro che sembra essere stato pensato per adattarsi alle fluenti vesti femmilini, quali l'andrienne: il movimento serpentino del disegno veniva esaltato dal gioco di pieghe dell'abito femminile e poteva essere apprezzato nella sua intierezza grazie alle ampie dimensioni della gonna, tesa da paniers (R. ORSI LANDINI, La seta, in C. M. BELFANTI, F. GIUSBERTI (a cura di), Storia d'Italia. Annali 19. La moda, Torino 2003, p. 388). Ed è proprio a questa tipologia che si può ascrivere il tessuto del velo preso in esame. Oltre ai motivi ad andamento parallelo, vennero prodotti anche esempi a "doppio meandro", nei quali teorie a differente soggetto si sviluppano in verticale alternandosi nell'ondulazione, dando origine a maglie più o meno regolari. Ed è proprio a questa tipologia compositiva che può essere accostato il tessuto preso in esame. La presenza della spiga di grano, elemento carico di significati simboligi religiosi O. SERGI, Simbologia floreale nell'arte sacrar, in M. PICCIOTTI, O. SERGI (a cura di), I Giardini di Dio. Simbologia floreale nell'aarte sacra, catalogo della mostra, Catanzaro 2001, p. 36) appare alquanto inconsueta nel decoro "a meandro", mentre è generalmente prescelto per tessuti nati appositamente per la Chiesa, nei quali si prediligono struttura "a point", predilette, fin dalla metà del XVIII, per la confezione dei paramenti sacri (si rimanda a D. DEVOTI, G. ROMANO (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, p. 181; si veda anche G. L. BOVENZI, Il patrimonio tessile della Valle Grana: XVII e XVIII secolo, in Valle Grana. Una Comunità tra arte e storia, Peveragno 2004, p. 162), come testimoniano alcuni esempi (La collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, pp. 196-197, scheda n. 115 di I. Silvestri; B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, pp. 367-368, schede nn. 679-683; R. L. SUTER, Aus Seide und Goldfaden, Einsiedein 1992, pp. n.n. scheda n. 11; Textiles sacrés du Tarn. XVII-XX siècle, catalogo della mostra di Labastide-Rouairoux, Parigi 2003, p. 74, scheda n. 23 di C. Aribaud e F. Hubaut; C. ARIBAUD, Soieries en Sacristie. Fastes liturgiques XVII-XVIII siècles, catalogo della mostra di Tolosa, Parigi 1998, pp. 164, 168, schede nn. 80-81, 90). Rispetto, però al decoro "a meandro" più conosciuto, nel quale i sinuosi nastri scorrono parralelamente, in alcune variante il meandro crea delle maglie irregolari chiuse (per confronti si veda D. DEVOTI, G. ROMANO (a cura di), 1981, pp. 182-184, scheda n. 18 di E. Bazzani; A. GRUBER; Das Spietzenmuster im 18. Jahrhundert, catalogo della mostra di Riggesberg, Berna 1979, pp. 30-31, 34-35, schede nn. 25, 30. G. CANTELLI, Poppi, mostra dei paramenti e delle arti minori nelle chiese del Casentino, catalogo della mostra di Poppi, Firenze 1968, n. 131, fig. 114; J. BENTINI (a cura di), L'arredo sacro e profano a Bologna e nelle Legazioni Pontificie, catalogo della mostra, Bologna 1979, p. 150, scheda n. 313, tav. 205; Tesori d'arte dell'Annunziata di Firenze, catalogo della mostra, Firenze 1987, p. 450, scheda n. 95 di P. Peri; P. A. RIEDL, M. SEIDEL (a cura di), Die Kirchen von Siena. Abbadia all'Arca - S. Biagio, Monaco 1985, Vol. 1.1 p. 445, scheda n. 64, tav. 553; B. MARKOWSKY, 1976, p. 341, scheda n. 613; N. ROTHSTEIN, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, tav. 304; A. CASSIANO (a cura di), Il barocco a Lecce e nel Salento, catalogo della mostra di Lecce, Roma 1995, pp. 295-296, scheda n. 32 di M. P. Pettinau Vescina; La collezione Gandini del Museo Civico di Modena..., 1985, pp. 232-233, scheda n. 178 di M. Cuoghi Costantini). CONTINUA NEL CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100105303
  • NUMERO D'INVENTARIO 2254
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI all'interno/ su etichetta rettangolare adesiva - 2254 - a impressione/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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