Ognuna delle due dalmatica è realizzata in taffetas ecru ricamato in oro filato, lamellare e riccio, paillettes dorate e seta rosa, lilla, viola, celeste, azzurra, blu, rossa, amaranto, gialla, senape e verde. Al centro, sulla colonna, è disegnato un cesto cuneiforme, dal quale fuoriescono fiori, sostenuto da una palmetta stilizzata dalla quale si originano tralci d'acanto che si dispongono, in ampie volute, sui laterali e che reggono grossi fiori o cesti di fiori; lo stesso decoro è riproposto sulle maniche. Con la tecnica del ricamo sono stati eseguiti anche i galloni che segnano le colonne e lo scollo, creati da sinuoso tralcio fronzuto intorno al quale si avviluppano llunghe foglie di felce. Il bordo è rifinito con palmette adagiate fra foglie di vite rette da un motivo smerlato. La fodera è in taffetas bianco, come le quattro coppie di nastri poste sulle spalle e sui fianchi
- OGGETTO DALMATICA
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MATERIA E TECNICA
filo di seta/ ricamo
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ATTRIBUZIONI
Reviglio, Eugenio (documenyzione Dal 1884 Al 1904)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Per il preventivo bilancio pel futuro esercizio 1906 per questa Real Cappella della SS. Sindone" si chiede, nel 1905, "di provvedere due tunicelle colla relativa stola e manipoli che completerebbero il ternario solenne di piviali che portano il n. d'inventario 27-28-29" (AATO, Cappella Palatina, Mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911, fol. 206), riferendosi ad un parato, composto, oltre dai tre manti, anche da due pianete, un velo omerale, due cuscini da messale, due paliotti e una coperta di libro liturgico, segnati con i numeri d'inventario che vanno dal 25 al 35 e menzionati nell'inventario del 1880 (A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 12602, Inventario degli oggetti di spettanza di S. M. esistenti nella R. Cappella della S.S. Sindone, foll. 2-3). Le due vesti liturgiche possono essere riconosciute in quelle citate in un gruppo di documenti datati fra il 1907 ed il 1909, relativo alla "Provvista di N. 2 dalmatiche da confezionarsi in seta bianca di qualità sceltissima, ricamate in oro di massimo titolo e seta floscia a colori, in conformità con la Pianeta di campione, compresi n. 2 manipoli e n. 1 stola pel prezzo convenuto in lire 1500", come si legge in una lettera datata 9 febbraio 1907, firmata dall'architetto Stramucci, inserito in una cartella intitolata "1907-08-09 Provvista di due tunicelle con relative stole e due manipoli in seta bianca con ricami in seta ed oro per servizio (...)lla R. Cappella di Torino" (A.S.TO, S.R., Casa di sua Maestà, mazzo 8523, Ministero della Real Casa. Direzione Provinciale della Real Casa di Torino, fol. n.n.). Come si evince dall'importante documento, i parati dovevano riprendere, nel disegno e nella struttura compositiva, un paramento già esistente nella Cappella della S. Sindone e furono affidati al ricamatore Reviglio, definito Eugenio o Ernesto: è datata 22 dicembre 1908 una "Nota liquidata a favore del Signor Reviglio Eugenio relativa alla provvista di arredi sacri per la Reale Cappella di Torino", è invece del 13 gennaio 1909 la "Bolletta di carico all'inventario arredi sacri relativa alla nota a favore del sig. Ernesto Reviglio". Sfortunatamente non si sono rintracciate informazioni su Eugenio Reviglio, il cui nome, è menzionato per la prima volta nella Guida Commenrciale di Torino nel 1885 (G. MARZORATI, Guida Commerciale ed Amministrativa di Torino. 57° anno 1885, Torino 1885, p. 53), come successore di Battistoli che muore nel 1874, ma la cui ditta continuerà ad essere attiva fino al 1884, anno durante il quale compare ancora nella Guida commerciale di Torino ( ID. Guida Commerciale ed Amministrativa di Torino. 56° anno 1884, Torino 1884, p. 51). L'ultima menzione del Reviglio è presente nel 1904 (ID., Guida Commerciale ed Amministrativa di Torino. 76° anno 1904, Torino 1904, p. 231). Non è possibile indicare se abbia semplicemente chiuso l'attività e, quindi continuato a lavorare solo per clienti molto importanti, oppure se la sua ditta fosse stata assorbita da un altro ricamatore, di cui ci sfugge il nome (i pochi studi sui ricamatori in Piemonte sono di L. BORELLO, Testimonianze di ricamatori: alcuni paramenti del Santuario della Consolata in Torino (secolo XIX-XX), in I tessili antichi e il loro uso: testimonianze sui centri di produzione in Italia, lessici, ricerca documentaria e metodologica, III convegno C.I.S.S.T. (Torino 1984), Torino 1986, pp. 248-260; C. DEBIAGGI, Pietro Battistolo ricamatore valsesiano dell'Ottocento a Torino, in "De Valle Sicida", 2003, n. 1, pp. 361-376 ). Il nome del Reviglio è inoltre menzionato in una relazione, collocabile intorno al 1884 e non firmata, relativa al restauro di un ricco paramento donato da Vittorio Emanuele II e Umbreto I al S. Sepolcro di Gerusalemme (AATO, Cappella Palatina, Mazzo 41, Lettere da gennaio 1882 a tutto 1911, fol. 40bis), Sebbene non siano emersi documenti che possano motivare tale scelta, se per completare un ricco e prezioso paramento già presente nella Cappella della SS. Sindone, oppure per evitare la gravosa spesa di un sontuoso parato in quarto, comprensivo di piviale che di tunicella e dalmatica, le vesti liturgiche illustrano il perdurare del gusto per modelli di ispirazione settecentesca, come testimoniano le numerose testimonianze giunte fino ai nostri giorni ((per confronti si veda Ricerche a Testona per una storia della comunità, catalogo della mostra di Testona, Torino 1980, pp. 170-171, schede nn. 94-95 di C. Mossetti; M. P. PETTINAU VESCINA, Paramenti sacri delle chiese di Brindisi, Brindisi 1990, pp. 122-125, schede nn. 18-19; D. DAVANZO POLI (a cura di) , Basilica del santo. I tessuti, Roma 1995, p. 132-133, scheda n. 111; Indue me Domine. I tesssuti liturgici del Museo Diocesano di Brescia, Venezia, 1998, pp. 165, 167-169, schede nn. 69, 75, 77 di A. Geromel Pauletti; CONTINUA IN CAMPO OSS
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100105301A-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2249/302D.C.-2250/303D.C
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0