CRISTO CROCIFISSO

CROCIFISSO PROCESSIONALE, post 1850 - ante 1874

Sul bastone in legno, a sezione circolare, liscio, si innesta un elemento di raccordo con estremità a campana intagliata con fascia inferiore scompartita in settori rettangolari ornati da coppie di fogliette lanceolate; parte centrale scompartita in specchiature rettangolari alternate a elementi floreali stilizzati; parte superiore ornata da motivo continuo a foglie stilizzate. All'estremità superiore è montata una croce latina, con anima in legno rivestita da due lamine in argento fissate da viti metalliche. Terminazioni centinate, profilate da elementi a voluta ed ornate da medaglione ovale fregiato da motivi vegetali. Il fondo è lavorato a piccole losanghe. Il Cristo, di ridotte dimensioni, porta il capo lievemente reclinato a sinistra, ornato da ampia raggera; i chiodi sono posti in corrispondenza dei palmi delle mani e i piedi sono sovrapposti; perizoma annodato con lembo svolazzante

  • OGGETTO CROCIFISSO PROCESSIONALE
  • MATERIA E TECNICA rame/ cesellatura
    legno/ argentatura
    legno, intaglio
    METALLO
    rame/ argentatura
    rame/ doratura
    rame/ sbalzo
  • MISURE Altezza: 60 cm
    Lunghezza: 183 cm
    Larghezza: 33 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] Nel settore superiore del braccio maggiore è applicato cartiglio rettangolare con iscrizione. Nel punto di innesto dei bracci sono applicati raggi. Sul retro, all'incrocio dei bracci, è posta una colomba, allusiva allo Spirito Santo, circondata da raggera. Il Cristo, la colomba, le raggere ed il cartiglio sono interamente dorati. La croce processionale è ricordata negli inventari novecenteschi reperiti relativi al patrimonio della Cappella della SS. Sindone. La stessa è forse identificabile in quella descritta, in una nota di spese per restauri effettuata nel primo trimestre del 1874, ove risulta che venne compiuta l'"Argentatura, e doratura d'una croce di rame, compresa l'argentatura del suo bastone", probabilmente da parte dello studio dell'orefice di corte Balbino, ripetutamente impiegato nel settimo/ottavo decennio per riparazioni di suppellettile sacra in metalli preziosi e argenteria da tavola in Torino. Nell'inventario del 1821 è ricordata nell'ambito delle suppellettili di pertinenza della Cappella della SS. Sindone, sotto la voce "Suppellettili diverse" una "croce processionale d'ottone argentato", che potrebbe forse riconoscersi con l'esemplare in esame. Tuttavia, la genericità della descrizione e l'assenza di numeri d'inventario reperiti sull'oggetto stesso, data la consuetudine di trasferire, a seconda dell'esigenza, gli arredi sacri da una sede di culto all'altra all'interno delle residenze sabaude, per lo più al fine di seguire gli spostamenti della corte o di singoli membri della famiglia reale, impedisce di riconoscere con sicurezza l'esemplare in esame. Un interessante confronto, per la similitudine dell'ornato alle estremità dei bracci, seppure più semplificato nel caso in esame, è individuabile in una croce astile in argento della chiesa parrocchiale di S. Giorgio Scarampi, opera di argentiere piemontese, datata al terzo quarto del XVIII secolo, cfr. A. Rocco, scheda 15, in E. Ragusa-A. Torre (a cura di), Tra Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, catalogo della mostra (Bubbio, Confraternita dell'Annunziata-Canelli, Confraternita dell'Annunziata-Nizza Monferrato, Confraternita della Trinità-Mombaldone, Confraternita dei SS. Fabiano e Sebastiano, 5 settembre. 26 ottobre 2003), Torino, 2003, pp. 288, 296. Le medesime soluzioni decorative e tipologie si possono riscontrare in esemplari lignei, quali due croci d'altare conservate in Cherasco, datate al tardo Settecento, cfr. R. Bonfante Tibaldi-M. G. Sangalli Taricco-B. Taricco, Sala Prima, in B. Taricco (a cura di), Arte sacra a Cherasco devozione, committenze e artigianato artistico tra Seicento e Ottocento, catalogo della mostra (Cherasco, Palazzo Salmatoris, 3 giugno-27 agosto 2000), Peveragno, 2000, pp. 32-33, nn. 15-16, oppure in più preziosi manufatti in argento, contraddistinti, a livello internazionale, dai medesimi motivi decorativi: si veda una croce processionale in bronzo argentato, datata genericamente al XIX secolo, proveniente da Montieramey, cfr. N. Hany-Longuespé-P. Pomez, Orfèvrerie religiouse. Futur Trésor des églises du Parc de la Forêt d'Orient (Aube), catalogo della mostra (Troyes, Musée Historique de Troyes et de la Champagne, 17 dicembre 1993-11 aprile 1994), Troyes, 1993, n. 29, oppure una croce di Angelo Codacci, datata al 1799, in argento e rame, conservata presso la Basilica di S. Lorenzo di Firenze con analoga raggera e decorazioni con elementi vegetali ai capicroce, cfr. C. Paolini, scheda n. 3.33, San Lorenzo i documenti e i tesori nascosti, catalogo della mostra (Firenze, Complesso di San Lorenzo, 25 settembre-12 dicembre 1993), Firenze, 1993, pp. 189-192.||
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100088005
  • NUMERO D'INVENTARIO 2162
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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