RELIQUIARIO - A CASSA, opera isolata - produzione piemontese (metà sec. XVIII)

reliquiario a cassa, post 1740 - ante 1760

L'oggetto poggia su quattro piedi a forma di foglia di acanto accartocciata. Cassa e coperchio a forma di tronco di cono a sezione ottangolare con quattro lati maggiori e quattro minori, in corrispondenza dei sostegni. Le cornici delle specchiature, sia quelle con vetro che quelle piene, presentano motivo a girali vegetali con profili perlinati. Sulla specchiatura frontale è posta l'etichetta indicante il contenuto della cassa. All'interno le ossa, unite a gruppi da nastri, sono collocate su un cuscino e sono ornate da fiori e foglie in carta e tessuto variopinti

  • OGGETTO reliquiario a cassa
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura
    legno, intaglio
    legno/ verniciatura
    STOFFA
    VETRO
  • MISURE Profondità: 38 cm
    Altezza: 58 cm
    Larghezza: 85.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario è ricordato solamente nell'ultimo inventario patrimoniale della Cappella della SS. Sindone, compilato nel 1966, mentre non è indicato, né sono state riscontrate etichette, in quelli compilati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo, tesi esclusivamente a registrare la presenza di suppellettile realizzata in metalli preziosi. Numerosi sono i santi che portano il nome di Vittore, per lo più di antica canonizzazione; tra essi figura un personaggio che, secondo fonti del VII e VIII secolo d.C., risulta essere stato martirizzato con i compagni nei pressi di Pollenzo e che, proprio per la particolare collocazione del luogo del martirio, potrebbe individuarsi nel santo di cui la teca in esame conserva i resti. Pur in assenza di testimonianze certe, infatti, gli studiosi pensano che si possa identificare con il Vittore venerato a Milano di cui giunse in Pollenzo un frammento del cranio in occasione dell'erezione della chiesa plebana, cfr. E. Crovella, voce Vittore e compagni, santi, martiri, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1969, vol. XII, pp. 1257-1258. Vittore di Milano è ritenuto, sulla base delle fonti note, un soldato che, trovandosi in Milano e rifiutando di continuare il servizio militare in quanto convertitosi al cristianesimo, fu arrestato e condannato a vari supplizzi e, quindi, alla morte per decapitazione da parte dell'imperatore Massimiano Erculeo (secc. III-IV d.C.), cfr. A. Rimoldi, voce Vittore, santo, martire di Milano, in Ibidem, pp. 1274-1275. Da un punto di vista stilistico, la cassa presenta una fattura piuttosto semplice, arricchita solamente da quattro piedi a ricciolo, mentre all'interno di essa la reliquia è collocata in un allestimento piuttosto ricco; data la ripetitività nelle tipologie dei reliquiari appare difficile, in assenza di ulteriori documenti, precisare la datazione che potrebbe ascriversi alla metà del secolo XVIII come ai primi decenni di quello successivo. Non è da escludersi, infatti, che si possa trattare di un rifacimento "in stile" di un esemplare realizzato in materiali preziosi e perduto durante le ripetute requisizioni di argenti avvenute durante il periodo napoleonico. Per un confronto si consideri la vicinanza con la cassa reliquiario di san Valerico, conservata nel Santuario della Consolata di Torino, che fu rappresentata in una tela settecentesca collocata nella parete laterale destra della cappella omonima, cfr. C. E. Bertana, Alla scoperta delle reliquie, in Archivi di pietra nelle chiese di Torino gli uomini, la storia, le arti, Torino, 1988, p. 43; L. Borello, La Consolata: un Santuario, una città, Torino, 1988, p. 34, fig. 37. La tipologia a cassa liscia, poggiante su piedi a ricciolo, appare largamente diffusa, soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo, si veda, a titolo di esempio, per le analogie tipologiche, il reliquiario di s. Miniato conservato nelle sagrestie del duomo di Firenze, cfr. A. Bicchi-A. Ciandella (a cura di), Testimonia Sanctitatis. Le reliquie e i reliquiari del Duomo e del Battistero di Firenze, Firenze, 1999, pp. 36-37, n. 36, oppure una teca settecentesca della collezione Louis Peters dello Schnütgen-Museum, cfr. U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, scheda n. 137, in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, p. 258
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087980
  • NUMERO D'INVENTARIO 2055
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI teca/ interno/ su etichetta profilata - Corpus/ S. Victoris M - corsivo - a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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