RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - bottega piemontese (fine sec. XVIII)

reliquiario a medaglione, post 1790 - ante 1799

Teca di luce ovale con vetro. Cornice a fascia liscia in metallo argentato; gancio di forma ovale per sospensione con cordino annodato. All'interno, fondo in raso di seta rosa salmone sul quale sono adagiate le reliquie. 12 di esse sono disposte a raggera lungo il profilo ovale. I cartigli rettangolari, con iscrizione su una riga, sono circondati da cartoncino dorato piegato in modo da formare i petali di una corolla centrale di profilo ovale nella quale sono collocate, radialmente ed al centro, altre cinque reliquie con cedulae disposte a losanga entro cornici in cartoncino dorato. Lungo il perimentro interno della teca è posta una cornice ovale in carta dorata

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA carta/ doratura
    metallo/ argentatura
    metallo/ laminazione
    seta/ gros de Tours
    VETRO
  • MISURE Altezza: 7.8 cm
    Spessore: 1 cm
    Larghezza: 5 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono state reperite informazioni archivistiche sull'esemplare in esame, indicato, solo genericamente, insieme a molti altri di diversa tipologia, nell'ultimo inventario patrimoniale delle suppellettili della cappella della SS. Sindone (1966). Contiene, secondo una disposizione piuttosto frequente, una reliquia per ciascuno dei dodici apostoli, collocate in modo da costituire una corona. Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano,1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. Per un confronto si vedano, U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede , in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 255, n. 131, 259-260, n. 143, 262, n. 146, 264, n. 150, 274-276, nn. 176-182, 292-293, n. 220, 305-306, nn. 262-266, 307-311, nn. 274-290, 329-331, nn. 359-363; A. Bicchi-A. Ciandella (a cura di), Testimonia Sanctitatis. Le reliquie e i reliquiari del Duomo e del Battistero di Firenze, Firenze, 1999, pp. 69-70, n. 29; M. G. Molina, Un'analisi dei gioielli genovesi nei dipinti, negli inventari, nei tesori, in F. Boggero (a cura di), Gioie di Genova e Liguria oreficeria e moda tra Quattro e Ottocento, Genova, 2001, p. 112, figg. 73-74; J. Andlaver, scheda n. 339, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, pp. 185-186
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087956
  • NUMERO D'INVENTARIO 1968
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI teca/ interno/ su cartiglio - S. Pietro Ap - corsivo - a penna/ nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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