RITRATTO A MEZZO BUSTO DEL CANONICO CAVALIERE GIUSEPPE COTTOLENGO
DIPINTO,
post 1833 - ante 1849
Il personaggio è rappresentato fino sotto il busto, di tre quarti. Porta i capelli corti, di colore grigio, piuttosto stempiato. Indossa mozzetta rossa e copricapo da sacerdote nero. Porta al collo croce di cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Con una mano tiene una pianta della Piccola Casa della Divina Provvidenza e con l'altra il copricapo appoggiato su un tavolo. Sfondo neutro di colore scuro
- OGGETTO DIPINTO
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MISURE
Altezza: 95 cm
Larghezza: 76 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è menzionato negli inventari di Palazzo Reale, con il suo pendent, il ritratto di Ottavio Assarotti, per la prima volta nel 1878 e poi nel 1881 con collocazione nella Sala della Colazione al primo piano di Palazzo Reale. L'opera dovette essere trasferita in altro ambiente a seguito dello smantellamento della sala, dovuto al riallestimento commissionato dalla regina Margherita (Torino, 1851-Bordighera/IM, 1926) all'architetto Emilio Stramucci, come confermano anche le indicazioni inventariali del 1911, cfr. F. Corrado-P. San Martino, Sul crinale dei due secoli. Emilio Stramucci e il suo cantiere nel Palazzo Reale e nella manica nuova di Torino e in altre residenze di Umberto I e Margherita, in B. Signorelli-P. Uscello (a cura di), Torino 1863-1963. Architettura, arte, urbanistica, Torino, 2002, pp. 117-144; non è stato però possibile stabilire con certezza l'anno in cui venne trasferito nei locali attigui alla cappella della SS. Sindone. Si noti che, sin dal 1868, si richiedevano al Regio Guardamobili quadri per adornare le pareti del nuovo Ufficio della Cancelleria della SS. Sindone. Tuttavia, sia ad un'analisi stilistica, sia per l'iscrizione presente sul dipinto che ne costituisce il pendent, ove compaiono i nomi di tre sovrani, l'ultimo dei quali è Carlo Alberto (Torino,1798-Oporto, 1849), regnante dal 1831, nonché per la presenza della croce di cavaliere dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, l'opera dovrebbe essere stata realizzata, forse su commissione del sovrano stesso, durante il quarto/quinto decennio dell'Ottocento, benché non siano stati rintracciati riferimenti nelle note di pagamento della contabilità degli anni di governo del primo sovrano del ramo Savoia-Carignano. Giuseppe Benedetto Cottolengo (Bra/CN, 1786-Chieri/TO, 1842) ordinato prete nel 1811, entrò nel 1818 nella Congregazione dei preti teologi del Corpus Domini; nel 1828 fondò un'infermeria per malati poveri, respinti dagli ospedali presso in via Palazzo di Città a Torino con il nome di Deposito de' poveri infermi, primo nucleo di un'importante attività a sostegno dei cittadini indigenti che culminò con l'apertura, a seguito dell'epidemia di colera del 1831, della Piccola Casa della Divina Provvidenza, in Borgo Dora, alla periferia della città, sotto gli auspici di s. Vincenzo de' Paoli, a cui dedicò gli ultimi dieci anni della sua vita. L'istituto ottenne nel 1833 il riconoscimento giuridico dal re Carlo Alberto ed il 30 agosto di quello stesso anno Cottolengo venne insignito della croce di cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. A seguito del notevole incremento dell'attività, grazie al livello raggiunto nell'assistenza medica e nell'umanità di trattamento verso i degenti, Carlo Alberto concesse ulteriori aiuti finanziari dal 1835 al 1840; ripetutamente giunsero riconoscimenti internazionali all'attività del religioso. La fama di santità del religioso crebbe immediatamente dopo la morte, ma la causa di canonizzazione fu introdotta in Torino solamente nel 1863; fu proclamato santo da Pio XI nel 1934, cfr. G. Tuninetti, voce, Giuseppe Benedetto Cottolengo, santo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 2001, vol. 57, pp. 146-149. Nessuna menzione del dipinto compare in un articolo, edito nel 1922, parzialmente encomiastico, riguardante il rapporto tra il Cottolengo ed il sovrano sabaudo nel quale si ricorda, tuttavia, l'erezione del monumento marmoreo, ad opera di Angelo Bruneri (notizie dal 1827 al 1859), inaugurato il 30 ottobre 1847, cfr. A. Luzio, Carlo Alberto e il Cottolengo, in "Atti della R. Accademia delle Scienza di Torino", Torino, 1921-22, vol. 57, p. 429
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087946
- NUMERO D'INVENTARIO 2350/ 617 D.C
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI retro/ in basso/ a sinistra - su etichetta rettangolare adesiva stampata/ 2350 - caratteri numerici - a penna/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0