IL VIATICO. CORTEO FUNEBRE

DIPINTO, post 1885 - ante 1885

In un paesaggio innevato, parzialmente giocato sui toni di bruno, lungo un sentiero di campagna circondato da alberi spogli ed alcuni arbusti, appena al di fuori delle mura della città, di cui si intravede una parte, in scorcio, sullo sfondo, procede un corteo funebre. In primo piano, due uomini con mantello, tricorno, marsina verde profilata con gallone dorato, mantello rosso e stivaloni, reggono un cero per ciascuno. Seguono il sacerdote, calvo e con la barba, con velo omerale verde con ricami dorati, piviale oro, verde e rosa, riparato da ombrello processionale retto da un personaggio con veste scura. Dietro di lui due monaci con veste chiara e mantello reggono lampade processionali; li seguono altri due monaci, tre donne e due bambine in veste da contadine. Sullo sfondo, verso destra, una donna anziana con cuffia e cesta rivolge lo sguardo verso un uomo rappresentato di spalle con tricorno, mantello e bastone

  • OGGETTO DIPINTO
  • MISURE Altezza: 99.5 cm
    Lunghezza: 179 cm
  • ATTRIBUZIONI Raymond, Ludovico (1825/ 1898): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, firmata e datata, come risulta dalle aggiunte all'inventario degli oggetti d'arte di proprietà di S.M. Umberto I, fu acquistata all'Esposizione Nazionale della Promotrice di Torino nel 1885 per L. 1350, nonostante il prezzo di L. 1700 presente sul catalogo della mostra, e venne acquisita nel patrimonio regio con mandato di carico n. 15. In basso a destra si intravede ancora una traccia dell'etichetta con la quale venne numerata all'esposizione della Promotrice. Tuttavia, l'opera non figura nell'inventario Oggetti d'Arte di proprietà di S.M. del 12937 (1911-1940). È inizialmente documentato nel Palazzo Reale di Torino, come ricordato nel profilo biografico del Raymond, redatto da Ugo De Filarte nella "Gazzetta del Popolo della Domenica", ripreso da Angelo De Gubernatis nel dizionario degli artisti italiani viventi, nel quale l'opera, annoverata tra le più importanti dell'artista, venne inclusa nella categoria delle tele di "Storia Biblica e Cristiana". Una nota manoscritta a matita, senza data, reperita in un inventario degli "Oggetti d'Arte" di proprietà del sovrano, testimonia il trasferimento del dipinto nella sede della Cancelleria della Sindone. Una tela con analogo titolo, ma con diversa ambientazione, fu parimenti acquisita dall'amministrazione di corte, in data ad oggi non precisabile, per il palazzo delle Segreterie di Stato, sede fino al 1940 della Provincia di Torino, che, divenutone proprietario, lo utilizzò, unitamente ad altri beni, per abbellire le sale di rappresentanza occupate dall'Ente. L'opera è oggi conservata nella sede di palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Nella tela, secondo un gusto congeniale all'artista, i cui quadri di soggetto storico vennero definiti da Ugo de Filarte, ripreso poi, una decina di anni dopo da Luigi Cantù, "potentissimi per originalità di concetto e profondità di sentimento", è rappresentata una scena ambientata, presumibilmente, nel Palazzo Reale di Torino, sebbene non sia possibile distinguere chiaramente di quale ambiente si tratti, in epoca settecentesca, considerando l'abbigliamento degli astanti. È probabile che il pittore volesse alludere al decesso di un membro della famiglia reale, se non addirittura di un sovrano, tema più volte proposto nella produzione dell'artista. Gli anni ottanta-novanta segnano, infatti, nelle residenze di corte, secondo una volontà, promossa, in particolare, dalla regina Margherita e realizzata sotto la regia dell'architetto Emilio Stramucci, un recupero del periodo cosiddetto "rococò" con il riallestimento di alcune sale in stile e il dipinto in esame condivide tale tendenza di gusto, documentando, inoltre, da parte di Casa Savoia un duraturo apprezzamento per l'artista e le sue minuziose ricostruzioni storiche, spesso rivolte anche a soggetti di storia antica. Riferimenti bibliografici: V. Bona, Catalogo degli Oggetti d'Arte ammessi alla XLIV Esposizione, catalogo della Mostra (Torino, Società Promotrice delle Belle Arti, 26 aprile 1885),Torino, 1885, p. 16; Società di Belle Arti. Capi d'Arte acquistati all'Esposizione del 1885, Torino, 1885, s. p.; U. de Filarte, Ludovico Raymond, in "Gazzetta del Popolo della Domenica", 47, 21 novembre 1886, pp. 372-373; A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi. Pittori, scultori, architetti, Firenze, 1889, p. 408; L. Cantù, Il pittore Lodovico Raymond, in "L'Arte all'Esposizione del 1898", Torino, 1898, n. 18, p. 139; L. Facchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti - B. Signorelli (a cura di), Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 163
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087944
  • NUMERO D'INVENTARIO 2349/ 449 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI fronte/ in basso/ a sinistra - Raymond 1885 - caratteri numerici - a penna/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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