SIMBOLI DELLA PASSIONE DI CRISTO

RELIQUIARIO A FIALA post 1814 - ante 1821

Piede a sezione circolare; forma a bulbo profilato da nervature e fogliette stilizzate. Entro due cartelle di linea cordiforme sono collocati simboli della passione di Cristo: nella prima, i tre chiodi, convergenti verso il centro, si infilano entro le maglie della corona di spine, parzialmente rappresentata. Nella seconda, un vaso centrale ai lati del quale sono posti due bastoni con corde; dalla bocca del vaso fuoriesce un anello con corda. Fusto cilindrico profilato da nervature ed elementi a foglia stilizzati. Teca in cristallo di rocca a forma di fiala cilindrica. La reliquia è montata su perno in argento, con due cerniere, circondato da piccola corona di spine, parzialmente verniciata in rosso e verde. Alla sommità della teca è montata una corona reale in argento

  • OGGETTO RELIQUIARIO A FIALA
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura
    argento/ doratura
    argento/ sbalzo
    CRISTALLO DI ROCCA
  • MISURE Diametro: 9 cm
    Altezza: 34 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La spina della corona di Cristo, contenuta nell'opera in esame, venne donata da Maria Apollonia (1594-1656), figlia di Carlo Emanuele I, terziaria francescana, unitamente ad una reliquia del legno della croce di Cristo, varie altre reliquie e suppellettili sacre, incluso forse il celebre palliotto ricamato su disegno di Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574-Milano, 1625), parimenti conservate nel patrimonio della sacrestia della Sindone, a seguito di lascito testamentario (ASTO, Corte, Testamenti/ Testamento della Principessa Maria di Savoia figlia del Duca Carlo Emanuele e dell'Infanta Cattarina II Giugno 1636, foll. 4-5; G. Lanza, La Santissima Sindone del Signore che si venera nella R. Cappella di Torino, Torino, 1898, pp. 110-113, 130). La tradizione encomiastica sulla principessa sabauda, enfaticamente, ricorda la profonda devozione della religiosa nei confronti della reliquia della SS. Sindone della quale, pare, realizzasse alcune copie che regalava a eminenti personaggi della Chiesa o a celebri monasteri, tra i quali è menzionato un esemplare donato da Maria al cardinale Alfonso Pallotta in Bologna, il quale, a sua volta, lo regalò al pontefice Urbano VIII che lo consegnò alla chiesa del SS. Sudario dei piemontesi in Roma, cfr. F. Lattari, I monumenti dei Principi di Savoia in Roma, Roma, 1879, p. 57. Da quanto emerge dalla documentazione e dalla bibliografia, il contenitore seicentesco della preziosa reliquia risultava essere differente, pur sempre realizzato in materiale prezioso, come attestato dalla analitica descrizione, con elencazione delle pietre preziose montate sull'oggetto, presente nell'inventario compilato il 10 aprile 1697, quando, presumibilmente, tale suppellettile preziosa, venne trasferita nella cappella ormai ultimata. Terminata la realizzazione dell'altare su progetto dell'architetto Antonio Bertola (Muzzano/BI, 1647-1719), Vittorio Amedeo II (Torino, 1666-Rivoli/TO, 1732), secondo quanto attestato da Clemente Rovere e confermato da alcuni documenti, incaricava il padre Bertodano e il padre Sebastiano Valfrè di commissionare nuovi vasi sacri e suppellettili per dotazione della cappella che furono pagati negli anni 1695 e 1696, cfr. C. Rovere, Descrizione del Reale Palazzo di Torino, Torino, 1858, p. 35. Nella guida di Giovanni Gaspare Craveri, appare descritto, seppure in maniera più sintetica, il medesimo oggetto: "Un'altra Croce, quasi simile [di Cristallo, guernita di diamanti incastrati in argento], con entro una Spina della Corona di N. S. Gesù Cristo", cfr. Guida de' forestieri per la R. Città di Torino, Torino, 1753, p. 25. Da una nota di pagamento risalente al 1764, tuttavia, ricordando il reliquiario della sacra spina, si fa riferimento a un cotenitore in cristallo arricchito da ornati in argento che vennero commissionati all'incisore G. B. Genova detto Lachetta. In una carta conservata nella custodia del reliquiario del legno della croce di Cristo, datata 9 agosto 1814 e firmata da Giovanni della Bona, si riferisce che si era aperta una cassa di legno "coperta di veluto cremisi guarnita di gallone d'oro, stata suggellata dal prof.e S.r Cav. Garretti nel mese 4 di xmbre 1800 contenente diverse Reliquie da Santi ivi conservate dalla rapina dei Reliquiari e Teche d'argento , involte in carta". Tale dato è confermato da un documento del governo francese, datato due giorni dopo, ove si riconsegnavano tali suppellettili al canonico della Cappella, Carlo Brillada. Da quanto si evince dall'elenco si trattava di quelle ritenute più preziose: il legno della croce in tre pezzi, una spina della corona di Cristo, una costola del corpo del Beato Amedeo, un frammento del cranio di S. Lazzaro, il rocchetto e la stola di seta color violacee usate da S. Carlo Borromeo. A quanto si deduce, dunque, i sacri reperti, privati del loro prezioso contenitore originale, erano stati così preservati; il fatto è confermato nella seconda parte della stessa autentica, datata , 21 luglio 1824, in cui si ricorda che le reliquie furono rimosse dalla cassa e messe in una scatola più piccola dall'arcivescovo di Torino Colombano Chiaverotti (1818-1831), evidentemente in attesa della realizzazione dei nuovi, preziosi reliquiari. L'attuale reliquiario venne citato per la prima volta nell'inventario del 1821-23. La reliquia, entro il reliquiario in esame, fu pubblicata negli inserti speciali, dedicati alla SS. Sindone, alla cappella e al suo patrimonio, contenuti all'interno del periodico edito per la mostra di Arte Sacra che ebbe luogo in concomitanza con l'Esposizione Italiana del 1898, in Torino (cfr. Arte Sacra, Torino, n. 1, pp. 63, 66). Non sono, purtroppo, emersi punzoni che permettano di individuare la bottega dalla quale venne prodotto, tuttavia, sia per la fattura, che per la presenza della corona regia alla sommità, è possibile ipotizzare che il rinnovamento del reliquiario sia avvenuto in contemporanea a quello della scheggia del legno della croce di Cristo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087888
  • NUMERO D'INVENTARIO 1985/ 144 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sotto piede/ su etichetta rett. adesiva - 1985 - caratteri numerici - a penna/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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