CANDELABRO D'ALTARE - A UN BRACCIO, serie - produzione italiana (seconda metà sec. XIX)

candelabro d'altare a un braccio, post 1850 - ante 1881

Piede a sezione triangolare, bombato nella parte inferiore, poggiante su tre elementi a voluta. Nella strozzatura, in corrispondenza della parte superiore, collarino liscio; due gradini in prossimità del punto di innesto del fusto. Esso presenta due nodi nella parte inferiore: il primo, piriforme, percorso da fasci di nervature, ed il secondo, schiacciato, con ornato analogo che si ripete anche nella parte superiore del fusto, a balaustro. Elemento di raccordo di forma svasata con rigonfiamento nella parte inferiore. Piattello circolare con profilo modinato; porta candela a bocciolo percorso da nervatura nella parte superiore

  • OGGETTO candelabro d'altare a un braccio
  • MATERIA E TECNICA ottone/ fusione
    ottone/ doratura
    metallo/ fusione
    ottone/ cesellatura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto attestato in una bolletta di carico, proveniente da Roma e datata 3 gennaio 1882, la serie di candelieri, unitamente ad altre due analoghe e a due crocifissi, venne inviata dalla capitale espressamente per essere collocata nella Cappella della SS. Sindone. Il costo totale della spedizione fu di L. 216. Una tipologia assai simile si può riscontrare in una coppia di candelieri in bronzo fuso e tornito, datati genericamente al XIX secolo, comparsi in un'asta di Finarte Semenzato a Roma nel 2003, Asta Finarte Semenzato. Antichi Arredi, catalogo d'Asta (Roma, 19-23 marzo 2003), Roma, 2003, n. 256. Modello di riferimento per tali soluzioni appaiono essere candelieri di produzione italiana, datati agli ultimi decenni del XVI secolo, seppure ripresi con una certa stilizzazione, sia per i sostegni con zampe ferine, che per l'andamento del fusto, nonché il materiale impiegato. Si veda, a titolo di esempio, una muta di sei candelieri datata tra il 1576 e il 1589, conservata presso il Museo Diocesano di Sassari, acquistata a Roma dal vescovo Andrea Baccallar (1578-1604) poco prima del 1593, cfr. M. Porcu Gaias, Il Museo Diocesano di Sassari ori, argenti, paramenti, Nuoro, 2002, p. 58, n. 11. Oppure una serie analoga, anche per la datazione, utilizzata sull'altar maggiore della chiesa di S. Cristoforo a Siena, cfr. A. Riedl-M. Seidel, Die Kirchen von Siena, München, 1992, vol. 2.2, fig. 406
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087878-0
  • NUMERO D'INVENTARIO da 283 a 293 D.C
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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