BASE DI OSTENSORIO, opera isolata - ambito piemontese (secondo quarto sec. XIX)

BASE DI OSTENSORIO, 1835 - 1849

Il manufatto, a sezione rettangolare con gli angoli molto smussati, si appoggia su un'alta base liscia tinta in nero, il fusto è color crema e si innesta sulla base grazie ad una fascia dorata decorata con palmette intervallate da motivi a tulipano molto stilizzati. La stessa fascia si ripete sotto il bordo rilevato, tinto in nero. L'interno della base per ostensorio è incavo ed è privo di pellicola pittorica

  • OGGETTO BASE DI OSTENSORIO
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura
    legno/ scultura
    legno/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 18 cm
    Lunghezza: 27.8 cm
    Larghezza: 32 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto non presenta alcun dato attraverso il quale poter tentare di ricostrire, dal punto di vista documentario, la sua origine. Dal punto di vista stilistico, il motivo ornamentali creato da palmette sembra richiamare la produzione di Pelagio Palagi, attivo per la corte sabauda dal 1833 fino al 1856 ( sull'artista si veda A. GRISERI, The Palazzo Reale at Turin. Its Forniture and Decoration from the late seventeenth to early nineteenth century, in "Connoisseur", 1957, novembre, p. 150; L. BANDERA GREGORI, Filippo Pelagio Palagi. An artist between Neo-Classicism and Romanticism, in "Apollo", 1973, maggio, pp. 500-509; Pelagio Palagi artista e collezionista, catalogo della mostra di Bologna e Torino, Bologna 1976; D. PESCARMONA, Pelagio Palagi, in E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, V. III., p. 1468; C. PAOLINI, 1820-1850, in C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, "Il bello ritrovato". Gusto, ambienti, mobili dell'Ottocento, Novara 1990, pp. 233-239; E. COLLE, Il mobile Impero in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1800 al 1843, Milano 1998, p. 350; E. COLLE, Pelagio Palagi e gli artigiani al servizio della corte sabauda, in "Arte a Bologna. Bollettino dei musei civici d'arte antica, 1999, n. 5, pp. 59-109; L. DE FANTI, Pelagio Palagi, in P. DRAGONE, Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa. 1830-1865, Torino 2001, p. 354; S. PETTENATI, Mobilità degli arredi del Castello, in G. CARITA' (a cura di), Pollenzo. Una città romana per una "Real villeggiatura" romantica, Savigliano 2004, pp. 242-275; R. ANTONETTO, Gabriele Capello "Moncalvo". Ebanista di due re, Torino 2004). Ed è proprio al suo gusto e al suo linguaccio che sembrano essere ispirato la base, come si evince dal confronto, solo per citare un esempio, il tavolo in bronzo della Sala del Consiglio del Palazzo Reale di Torino, eseguito fra il 1838 e il 1842 ( E. CASTELNUOVO, M. ROSCI (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, V. II., p. 643-644, scheda n. 704 di E. Baccheschi). Sulla base di tale analisi, si data la base al secondo quarto del XIX secolo e lo si attribuisce ad ambito piemontese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087870
  • NUMERO D'INVENTARIO 3661
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sotto la base/ su etichetta rettangolare adesiva - 3661 - a impressione/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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