SERVIZIO PER INCENSAZIONE, insieme di Pellizza, Ferdinando (fine/ inizio secc. XVIII/ XIX)
SERVIZIO PER INCENSAZIONE
1790 - 1810
Pellizza, Ferdinando (1771/ 1836)
1771/ 1836
Il servizio è formao da un turibolo, una navicella portaincenso e da un cucchiano ed è realizzato in argento e argento dorato sbalzato e inciso
- OGGETTO SERVIZIO PER INCENSAZIONE
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo
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ATTRIBUZIONI
Pellizza, Ferdinando (1771/ 1836)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pagliani Francesco
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie alle preziose indicazioni che si possono desumere dall'inventario redatto nel 1880 e dal "Mandato di carico n. 3" datato 25 maggio 1883 ( A.S.TO, S.R., Casa di sua maestà, Mazzo 12689, Ministero della Real Casa, inventari, Bollette di Carico n. 8 Inventario Oggetti di Spettanza di S. M. Cappella della SS. Sindone, Mandato di carico n. 3, ff. n.n.), si evince che il manufatto entra nella Cappella della SS. Sindone solo nel 1883 e che proviene, insieme ad un nutrito gruppo di oggetti identificabili con i numeri d'inventario che vanno dal 156 al 166, da Parma, da dove furono inviati a partire dal 1865. Sulla base di questo elemento, si potrebbe ipotizzare che il pezzo sia stato realizzato in una bottega parmense e non da Francesco Pagliani, come era stato ipotizzato, in modo ipotetico, in occasione della precedente schedatura, sulla base delle lettere F. P. del punzone. Tale marchio appare, invece, identico a quello impiegato da Ferdinando Pelizza, orafo nato a Parma nel 1771, attivo dal 1790 circa e che compare ininterrottamente dal 1826 fino al 1841, anno della sua morte, nell'Elenco degli Argentieri offerenti per la Festa di S. Eligio (si veda A. MORDACCI (a cura di), Argenti e argentieri a Parma tra '700 e '800, p. 24, 213-214; sulla produzione si veda ID., schede n. 18, p. 24; n. 28, p. 37; n. 36, p.50, n. 38, p. 52, n. 50, p. 67, nn. 104-106, pp. 138-140). Si può dunque referire al suddetto argentire la produzione dell'opera. Sulla base del turibolo è inoltre presente un secondo punzone assai abraso, che potrebbe essere identificato con il marchio della bottega dell'orefice, una colomba inserita entro un'incorniciatura ovale (ID., p. 187). Come, inoltre, ricorda Mordacci, le iniziali inserite entro un rettangono furono impiegate soprattutto entro il 1811. . Si può quindi ipotizzare che l'esecuzione dell'insieme sia avvenuto fra la fine del Sette e l'inizio dell'Ottocento, come sembra suggerire anche il gusto per un repertorio decorativo di gusto pienamente settecentesco (un confronto stringente è con il turibolo del parmense Giovanni Froni, datato al sesto decennio del Settecento, pubblicato da L. FORNARI SCHIANCHI (a cura di), Le trame della storia fra ricerca e restauro. Risultati di un censimento nel Comune di Borgotaro, Parma 2000, p. 329), ma già influenzato dalla cultura di matrice "neoclassica", ben evidente, nel turibolo, nei grandi motivi delle foglie a ventaglio e, nella navicella, nel raffinato e calibrato gioco di volute interpretato in modo aereo e leggero, (per confronti con opere parmense, collocate generalmente negli ultimi decenni del XVIII si rimanda al fondamentale repertorio pubblicato dalla Fornari Schianchi ed in particolare: ID., pp. 54, 55, 151, 219, 270)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087857-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2032/158SM- 2033/159SM
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0